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BAD DAY in Tenerife

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Testo e foto CC

Dopo quasi 2 mesi di nessuna attività sportiva a qualsiasi livello, senza allenamento di nessun tipo, niente di niente solo scrivania e ufficio … Così, in questo stato sono andato a Tenerife, non troppo felice di sapere che una bomba di vento stava per abbattersi su El Medano, le previsioni parlavano di 40-50 nodi . Ho dovuto anche noleggiare il materiale, non mi ero portato nulla, una altra difficoltà che si aggiunge alla mancanza di allenamento. La bomba è arrivata ed era davvero forte. Primo giorno ero sovrainvelato con la 3.7, per fortuna le onde non erano più di 6 piedi. Ho resistito 1 ora, mi sono divertito ed è stato piacevole…

Secondo giorno ho voluto usare la stessa bella tavola del giorno prima, forse la più piccola tavola wave che io abbia mai usato, un bellissimo custom Why. Decisione sbagliata. Sono uscito prima con la 4,2 , troppo piccola. Poi ho messo una 4,7 , ho preso 2 onde, volevo risalire di bolina più sopravento, sono andato abbastanza lontano dalla riva e il vento è calato cosi tanto che non riuscivo nemmeno a fare la partenza dall’acqua. 1,5 ore di nuoto, 45 minuti surf. Ho visto Dio e so che parla un sacco di lingue. Quando ho raggiunto la riva, naturalmente, il vento è salito di nuovo. Ed era anche bello, ma ero davvero troppo stanco.

Terzo giorno. Il Grande Mercoledì. Il vento aveva soffiato per tutta la notte, lo ho sentito fischiare attraverso l’appartamento. Alle 09.00 del mattino ho guardato la baia ed era tutto bianco. Onde enormi cozzavano su una roccia creando un meraviglioso e massiccio spray. Il ragazzo che mi ha affittato la stessa tavola di ieri, con una vela Ezzy 4.0 mi guardò e mi chiese se mi sentivo di uscire al Cabezo. Dissi di sì, ma dentro di me, sapevo che stavo mentendo. In acqua si poteva vedere Dany Bruch e Alex Mussolini che si allenavano …. Bene, il problema numero uno è uscire. Se si perde il momento giusto si viene prima masticati e subito dopo sputati sulle rocce laviche. C’è da mettere in preventivo di poter perdere ( e rompere ) l’attrezzatura. Mi sopravvalutato, non solo tecnicamente, ma anche fisicamente. Non ero e non sono pronto per tutto questo. Ho avuto la fortuna di riuscire ad uscire subito, ho scelto il momento giusto, sono andato in planata subito, ho saltato le schiume delle onde più grandi, ok sono caduto ma mi trovavo già in una zona sicura, non male dai…. . Da fuori non riuscivo nemmeno a vedere la costa per quanto era grosso lo swell che stava colpendo la baia. Ho deciso che volevo provare almeno un’onda.
Ne ho presa una di medie dimensioni, dicono forse 6 piedi. Pessimo surf, ero continuamente in ritardo, ok non sono caduto, ma non ho nemmeno surfato bene… Così ho deciso di uscire e provare di nuovo. Ho provato anche un backloop uscendo, miseramente fallito, un pro mi direbbe che dovrei provare su una delle ultima onde non sulla prima, avrebbe ragione. Ho provato di nuovo e questa volta è andata meglio, ma sono caduto e ho usato quasi tutte le mie energie per cercare di ritornare fuori.

Se avessi ascoltato la mia voce interiore avrei dovuto smettere in quel preciso momento. Le mie braccia erano completamente senza forze, anche se forse avrò fatto solo 15-20 minuti di navigazione. Ma ho voluto riprovare. Ho preso una buona onda, 8 piedi direi, e ho fatto due dignitosi bottomturn … è stato bellissimo … anche se ero troppo stressato e preoccupato, ma è stato bellissimo. Durante la strambata finale sono caduto e poi sono dovuto uscire di nuovo…. sperando in un po’ di fortuna. Prima onda ok passo, arriva la seconda e la ho saltata, era già sui 7 piedi … Ho capito in quel momento che la serie di onde era appena iniziata e io ero nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sono andato al lasco pieno per ottenere la velocità massima e cercare di portarmi fuori dalla zona di pericolo, proprio di fronte ad un posto chiamato BUNKER !

Laura la mia fidanzata mi stava guardando …
Ero a tutta velocità così ho deciso di stringere la bolina e provare ad uscire rapidamente. Poi arrivò lei….. era enorme, potente, e in molto molto rapida crescita . Iniziai a salire a tutta velocità, era almeno 8 piedi, forse di più , su  su… ma… ma quando stavo per superarla, chiuse su di me . E ‘stato un missile fermato da un meteorite … io ero il missile, lei il meteorite, mi tirò indietro e mi fece rotolare non so quante volte …. Male… molto male……

La cosa peggiore è che non riuscii a sganciarmi dal trapezio e la cima si girò sul gancio. Non potevo muovermi e stavo rotolando come un tappo di sughero in una tempesta. Il bordo della tavola mi ha colpito in testa, non potevo fare nulla. Ero in mezzo alla schiuma bianca, la mia testa era fuori dall’acqua, ma non la mia bocca perché il boma mi continuava a tirare verso il basso.. Ho ingoiato una tonnellata di acqua di El Medano. Stupido. Ho comprato un trapezio specifico con uno sgancio rapido e non ci ho lontamente pensato. Per fortuna ero già quasi sulla riva ( cioè rocce ) e ho fatto un enorme respiro. Ero così stanco che non mi rendevo conto che l’onda mi stava risucchiando di nuovo in mare aperto, io non avevo abbastanza forza per contrastare tutto questo e un’altra onda mi ha masticato. Questa volta sono riuscito a sganciarmi, ma ho perso tutta l’attrezzatura. La ho vista centrifugare, vedevo pezzi scomparire e riapparire dalla schiuma. Un pro locale ha interrotto la sua session ed è venuto in mio soccorso, io ho nuotato con l’ultimo briciolo di forze per aiutarlo.

Quando finalmente ha raggiunto il mio materiale è partito, ed in un secondo era fuori come se stesse navigando al Lago di Garda . Mi sono sentito un miserabile e mi sono reso conto che molto presto, forse, io abbandonerò il windsurf. Ho raggiunto la riva, Laura mi stava guardando con la bocca coperta da una mano. Ho capito che stavo per prendere la seconda razione “di frullate” e che forse il problema più grosso doveva ancora iniziare. Mentre la raggiungevo lungo la spiaggia un altro povero bastardo come me, solo un po’ meno fortunato, rotolava sulle rocce, tavola rotta, albero rotto…. “normale amministrazione” qui al Cabezo….

Il ragazzo che mi ha salvato è Jochen un surfista tedesco locale, mi ha detto “no problem, prossima volta mi offri una birra “. Se avesse chiesto il mio corpo, avrei dovuto dire di sì in piena gratitudine, per fortuna Jochen ha altri gusti sessuali. Ha rischiato parecchio per la mia stupidità e per il mio cattivo allenamento,  mi sorride, forse pregusta la sua birra… Laura non è stata nemmeno troppo cattiva con me  si lamentava e ha detto che stava già programmando come organizzare la spedizione del cadavere in Italia, ripensandoci, se i costi fossero stati molto alti, anche essere seppelliti ad El Medano non doveva essere malissimo…

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