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Walter VS Fuerte

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(Testo e foto Walter B.) Ecco come ho vissuto io la mia Fuerteventura ad Agosto 2016
Dopo vari anni di vacanze trascorse a Tenerife, in compagnia del mio amico e compagno di navigazione Lorenzo, scorazzando nei vari spot che offre El Medano; e credendo erroneamente che più o meno il vento e le onde fossero le stesse in tutto l’arcipelago canario, ho deciso di puntare sull’Isola di Fuerteventura. Una nuova (per me) destinazione, fatta di grandi spiagge e acqua cristallina, proprio ciò che più mi dispiaceva non avere a El Medano, a causa della sua conformazione rocciosa, e per via della sua sabbia scura. Ma purtroppo non si è rivelata una location, almeno per il periodo agostano, cosi spettacolare come viene raccontata durante le chiacchere invernali fra amici in italia.
Premetto che cercherò di esser conciso e non frainteso nella mia personalissima descrizione dei vari spot. Appena atterrati il paesaggio è molto simile a Tenerife; ovviamente senza il Teide, ma il colpo d’occhio è quello tipico canario. L’isola di Fuerteventura rispetto a Tenerife è 25 anni indietro come infrastutture e servizi, le strade sono tutte a doppio senso di marcia e sulle spiagge non c’è praticamente nulla, occorre portarsi tutto: dall”acqua al cibo, a tutte le cose necessarie per trascorrere la giornata. Queste ultime sono quasi tutte scomode da raggiungere con la propria attrezzatura,  a causa di immense distese di sabbia da percorrere o scogliere a strapiombo con piccoli sentieri tracciati. Per quanto riguarda la sicurezza in acqua, non ci sono praticamente Socorrista ( bagnini ) o dove ci sono, sono privati che chiedono soldi per il recupero in caso di problematiche. Tra l’altro dove c’è la possibilità di trovare onde, cioè al nord dell’isola, il vento è leggero, così leggero da essere spesso sotto il limite necessario alla navigazione; al sud dell’isola invece, dove il vento non manca, mancano le onde… Per me, che venivo dalle ultime estati a El Medano, dove i 3 spot sono praticamente collegati, ed è possibile addirittura dall’acqua decidere quale surfare, questa isola è stata un delirio. Abbiamo fatto oltre 2000KM in 15 gg in cerca delle condizioni giuste ( vento e onda assieme ), e la nostra ricerca è stata spesso vana, infatti solamente 2 giorni sono stato premiato con uscite degne di nota, gli altri sono stati solo bordi in planata tipo traghetto Limone – Malcesine ( giusto per farvi capire il morale). In compenso ho migliorato notevolmente le mie capacità di guida!!! ( cit. Paolo Windspirit). Tra l’altro non mi ha entusiasmato il fatto che sull’isola, quasi tutti i locali di ristorazione: bar, ristoranti, pizzerie, ecc. sono gestiti da italiani, sembrava essere nella nostra penisola più che alle Canarie.

Adesso vediamo i lati positivi:
Ho fatto 2 chiacchere con il proprietario di Wichcraft, Bouke Becker, essendo io alloggiato nel paese dove ha il suo laboratorio. E’ stato molto cordiale e mi ha fatto vedere la sua nuova linea di materiale, spiegandomi la leggendaria robustezza delle sue tavole, e anche la sua particolarissima poppa flessibile che garantisce una notevole curvatura e stabilità durante le surfate anche con onde di grandi dimensioni e ripide come possono essere a Fuerte. L’assemblaggio dei vari componenti della poppa è molto particolare sono incollati uno ad uno e sigillati ermeticamente. Famose anche le pinne laterali asimmetriche per garantire flussi d’acqua omogenei e senza turbolenze. Nel laboratorio vengono studiate da un suo collaboratore nuove tecnologie per la progettazione della sua linea di vele, con la caratteristica unica nel suo genere di sormontare i ferzi sulle stecche e utilizzando svariate tramature incrociate fra di loro, le finestre invece sono in PVC cosi da avere una migliore resistenza durante le sollecitazioni dovute alle onde ed al vento. La robustezza e la resistenza alle frullate qui a Fuerteventura, e in particolare per Witchcraft, sono priorità assolute. Il peso delle vele è veramente impressionante poichè vista l’abbondanza di rinforzi ci si aspetterebbe una vela molto pesante, invece si aggira sui 3,5kg come tutte quelle di serie. A seguire l’ultima novità, una linea di alberi firmata Wichcraft anche questa orientata ad un robustezza sopra la media.
Gli spot: Punta Blanca e Majanicho non potendo vederli in azione veramente, non ho capito fino in fondo quale è il livello necessario per affrontarli, sicuramente c’è da stare molto attenti alla marea per il pericolo di lasciarci le pinne o peggio, ma come mi hanno spiegato i local, gli spot sono vari fra di loro, e spesso non perdonano gli sbagli. In quasi tutti esiste un canale di uscita senza onde, poi una volta usciti, ci si sposta a prendere i set di onde che stanno arrivando, tornando sul canale di uscita come se fosse una giostra; ma se capita di cadere nelle onde e non si riparte al volo, la visita a rocce è molto probabile. Al Cotillo escono solamente con condizioni importanti; perchè, come durante la mia permanenza il vento poteva anche esserci, ma sempre molto rafficato e bucato ed il suo leggendario shore break è troppo rischioso per l’attrezzatura, e non solo per quella…. Tra l’altro in questi spot non c’è nessuna struttura nelle vicinanze e nessun controllo da parte di bagnini. Flag Beach invece ha un bellissimo colpo d’occhio, le onde però in estate sono quasi inesistenti. E’ ahimè lontanissimo dalla strada, per fare un esempio la spiaggia e ben più lunga di quella di Sottomarina. Qua va detto che è attrezzata sia di ombrelloni, bar, noleggio attrezzatura e servizio di sorveglianza. Il Burro e Glass Beach sono più accessibili dalla strada, ma desertiche anch’esse. Sotavento, “tristemente famosa” per il suo vento forte, ha però acqua piatta e vento completamente da terra o leggermente più inclinato, sempre molto rafficato. Per i meno esperti tornare a riva può essere un problema, qua ci sono moto d’acqua che recuperano gratuitamente se si ha materiale della scuola o a pagamento se il materiale è privato; il fondale è tutto sabbioso. E’ la location perfetta per freestyler e freerider, per me che vorrei navigare nelle onde non ha molto senso.

In conclusione l’alloggio era fantastico; il mare, le onde e la sabbia pure, ma se il tuo scopo è praticare la tua passione, navigare con vento “vero” e onde con una certa regolarità, questo non è nè il mese nè il posto giusto per farlo. Ci sono altre mete, sempre rimanendo nell’arcipelago ad esempio, che in Agosto offrono garanzie molto più solide; senza arrivare alla bufera costante di Pozo, mi riferisco al già citato Medano o anche a Lanzarote, che va sicuramente rivalutata….

Walter B.

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