Viaggi

CHILE – Aprile 2024

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Testo Mattia Govoni. Ma cosa vai a fare fino in Cile? Ma vale la pena tutta quella strada? Ma non si può fare windsurf più vicino? Queste sono le domande che nei giorni prima di partire, mi hanno fatto più spesso. E la risposta è che, il Cile è un posto che noi bolognesi definiremmo “oh vèz orbo!!”; ovvero talmente fantastico che sembra impossibile possa essere vero. E’ un posto che ogni giorno ti sorprende, ti stupisce e ti fa capire quanto grande sia la natura.
Nel raccontarvi il viaggio, parto al contrario cioè dai ringraziamenti, perché credo che il grande regista che ha reso questi giorni indimenticabili, sia proprio Federico Morisio (sono certo che tutti sappiate chi sia), atleta ormai famoso a livello mondiale. In realtà, oltre allo sportivo che molti conosciamo, il Federico che ho avuto modo di conoscere io, in 12 giorni, è un ragazzone con un sorriso perenne da 3000 denti, con chiare idee in testa, fortemente consapevole di cosa vuole fare “da grande”. E con una gentilezza ed empatia verso gli altri veramente unica. Poi ringrazio Lorenzo per l’opportunità di raccontare qua il mio viaggio… mi aveva detto: “ti va di scrivere due righe!?!” mi sa che non ho scritte più di due, spero di non annoiarvi, ma non sapevo cosa tagliare perchè è veramente tutto fichissimo e va raccontato. E poi ringrazio Ruben, il mio compagno di viaggio, che mi ha sopportato e concesso il posto in prima fila nei vari spostamenti in macchina, nonostante le buche!

Dopo 14 ore circa di volo in economy, proviamo a ritrovare la normale mobilità delle articolazioni, portando 2 sacche da 30 kg fuori dall’aeroporto ( oltre alla normale valigia ). Qui incontriamo Fede carico a molla ( probabilmente i due litri di caffe che si è bevuto, per essersi svegliato all’alba hanno fatto il loro effetto). Carichiamo tutta l’attrezzatura e valigie sul pick Up e ci incamminiamo per Matanzas, giusto altre 2 ore a mezza di strada dall’aeroporto. Cosa curiosa, circa a meta strada ci fermiamo in una stazione di servizio per sgonfiare le gomme, perché le strade da li in poi non saranno più cosi comode lisce e accoglienti…
Arriviamo a Matanzas praticamente nel giorno finale delle gare PWA, ovvero il giorno delle premiazioni, pertanto il clima che si respirava era di energia pura. Dopo una piccola pausa a casa di Fede, una “cabaňa” in mezzo al bosco, sulla cima di una collina, con una vista mozzafiato sulla baia, abbiamo fatto il primo pranzo presso la struttura “Surazo”, organizzatrice dell’evento. Questo è il posto di riferimento del windsurf locale, la struttura è situata direttamente sulla spiaggia, è costituita da hotel con camere vista mare, un fantastico bar ristorante lounge, completamente vetrato sempre con vista mare.  All’esterno il club surf/windusurf con diretto accesso sulla spiaggia e tavolini all’aperto. C’è anche un piccolo negozio Goya, completo di tutto quello che puoi esserti dimenticato di mettere in valigia. Abbiamo pranzato qui, cibo ottimo, atmosfera super chill e un sacco di local che, con la scusa di salutare Fede, si presentavano e iniziavano a parlare anche con noi turisti. Mi ha impressionato come tutta la gente che ho conosciuto qui, fosse cosi aperta alla conversazione e alla conoscenza di noi “stranieri”. Ho trovato persone aperte e accoglienti, con voglia conoscere gente nuova e curiosa di sapere chi eri e cosa facevi li. Pertanto un altro grazie a tutta la comunità di Matanzas, per l’accoglienza e la gentilezza che ho incontrato.
Sfortunatamente nei primi giorni niente vento, ma le onde erano una costante, pertanto abbiamo ripiegato su un po’ di surf da onda che, nonostante il mio livello imbarazzante, è stato molto utile per iniziare a capire come funziona lo spot. Alla sera c’è stata la premiazione delle gare PWA, in spiaggia al tramonto, altra emozione unica, ero in mezzo ai migliori windsurfisti al mondo, che si incoraggiavano e supportavano a vicenda per i risultati raggiunti, il tutto contornato da un tramonto mozzafiato.
Dopo la premiazione, altro evento in una altra struttura locale di riferimento il Taka Hotel. Struttura di classe con camere di livello, ristorante, palestra, piscina e tutto quello che si può desiderare per una buona dose di relax e sport. Anche in questo caso sono riuscito a fare due chiacchiere con il proprietario (sempre grazie a Fede che conosce sempre tutti ) è mi ha spiegato che l’hotel si sviluppa ricordando concetti del windsurf: ad esempio le camere sono disposte in maniera tale che il percorso per raggiungerle formi una specie di Z su una palafitta, che rappresenta la bolina nel windsurf.
Altra serata passata “in baracca” sempre in compagnia di pro a chiacchierare come se fossi uno di loro ( forse anche perché per fortuna non mi avevano ancora visto in acqua )
Al terzo giorno sembra che il vento prometta qualcosina nel pomeriggio, approfittiamo in mattinata per vedere lo spot in cui usciremo nel pomeriggio. In realtà sono più spot disposti in un tratto di costa piuttosto lungo. In ordine da Nord Sud: Las Brisas, Calabacillo, Roca Quadrada. Essendo una baia “curva” e molto lunga circa 4 km il vento gira e accelera in maniera diversa nei diversi punti e anche l’onda cambia leggermente direzione. In linea di massima si parcheggia nei pressi di Las Brisas e poi si cammina attrezzatura in mano, fino a raggiungere il punto di uscita desiderato. Partendo un centinaio di metri più a Sud rispetto al parcheggio, si può bolinare e risalire nei diversi punti a seconda dei gusti ( ma purtroppo non è stato il nostro caso perché il vento era abbastanza leggero). Direttamente a Las Brisas puoi trovare vento on/side on con condizioni bump e jump, solitamente c’è anche qualche kite ( quando dico qualche intendo 5 o 6 ) ma c’è spazio per tutti. Man mano che scendi verso sud trovi Calabacillo in cui il vento inizia a girare e rinforzare e inizia la condizione vento side/side off in cui puoi approcciare alle condizioni cilene, con onde ottime ma non ancora ingestibili ( tranne quando è veramente grosso che comunque diventa di livello pro ). Ancora più a sud Roca Quadrada, in cui trovi sempre condizioni side/side off ma con onde più importanti, in quanto si formano colpendo appunto uno scoglio quadrato che si trova in mezzo al mare.
Per vedere tutto questo oltre al giretto a piedi in spiaggia, vi consiglio la vista dall’alto. C’è una terrazza a picco sulla baia detto “el mirador” raggiungibile in auto (consiglio anche un giretto serale in cui potrete godervi tramonti speciali).
Dopo una precisa spiegazione dello spot e di come lavora accompagniamo Fede ad un evento per la promozione del windsurf nella comunità locale allo spot “la Boca”. E’ il punto di riferimento per chi si approccia al Windsurf da queste parti. È un piccolo villaggio di pescatori in cui è presente una scuola, si esce in acqua piatta nell’ansa di un fiume prima che sfoci nel mare. Ci sono anche barchette per organizzare un tour naturalistico sulla foce del fiume. Cozze giganti grigliate e festa con i locali, altra esperienza tanto semplice quanto di profonda accoglienza, perfetta per conoscere la cultura del posto.
È finalmente l’ora del vento e carichi come non mai ci dirigiamo a Las Brisas, parcheggiamo sulla spiaggia, e mentre prepariamo “il pacchettino da passeggio” con il rig e ci infiliamo una muta… esce in terrazza una signora gentile che ci dice …”oggi fa freddo se quando uscite dall’acqua volete un tè siete i benvenuti!”
Ci dirigiamo a piedi verso Calabacillo e armiamo in spiaggia 95lt e 5 m ( che sarà il set standard per tutta la vacanza) giornata di onda medio piccola, 1 metrino e mezzo, ma mamma mia come spinge! Ottimo inizio per approcciare ad una nuova condizione e, stupito dalla qualità delle onde perfette sebbene non fossero grandi. Sono troppo abituato alla condizione sporca side on e quindi era un po’ tutto nuovo. Uscita con tramonto in faccia… spettacolo!
Serata finale di festeggiamenti PWA e seratona in baldoria, meglio non raccontare altro…
Nuovo giorno di vento leggero, e cosi proviamo direttamente lo spot di Matanzas. Usciamo nel pomeriggio, ancora vento leggero ma un’onda più formata, siamo già sui 2/2,5 mt. 3 ore in acqua, la prima ora abbondante a combattere con lo shorebreak, veramente importante con vento al limite, e sono stato sputato in spiaggia una decina di volte. Poi finalmente inizio a capirci qualcosa e riesco a “bucare…”. Il vento nel giro di 50-100 metri cambia direzione e intensità 3 volte. Grazie alle dritte di Fede riesco a fare i primi Down the line, cercando di rimanere sempre alto e sempre veloce, perché le onde spingono davvero e se in un bottom rallenti troppo, sei fregato… una grande soddisfazione quando riuscivo ad azzeccare il timing.
Finalmente il vento ci assiste e ci regala una giornata di vento sostenuto, sui 20 nodi, pertanto giornatona super divertente con onde formate circa come il giorno precedente. Ci siamo divertiti in acqua insieme a tanti local e diversi pro che sono rimasti dopo le gare. Uscire dall’acqua al tramonto resta sempre un grande spettacolo.
La mattina seguente le previsioni dichiarano “niente vento”, ne approfittiamo per fare un giretto in altri spot vicini. Passiamo per Pupuya che offre uno spot per Kite e un po’ piu sud della baia uno spot Bump e & Jump. Vi segnalo il Club La Lobera bar ristornate e kite club molto carino (ci fermeremo qui al ritorno per la cena, con la solita calda accoglienza cilena….abbiamo finito la serata a forza di shottini offerti ).
Proseguendo verso sud, facciamo una sosta a Puertocillo altra baia stupenda con barettino ristorante sul mare. Spot per solo surfisti da onda in un contesto di natura selvaggia, ottima opzione per relax nei giorni di non vento.
Ancora più a sud finalmente lo spettacolo di Topocalma. Si accede alla spiaggia direttamente con il pick up e la si percorre tutta verso sud per arrivare sul punto di uscita vicino alle rocce. Uno spettacolo di natura incontaminata, dune di sabbia e oasi naturali con un mare che disegna onde lunghe e perfette. Un posto che mi è rimasto nel cuore per bellezza, natura selvaggia e colori.
La giornata successiva promette ancora condizioni poco ventose, quindi relax a Matanzas con passeggiata in riva al mare, un ottimo pranzo in spiaggia presso Ristorante Mar Blanco ( altro posto da non perdere per qualità del cibo ). Per chi non ama gli sport acquatici, nelle vicinanze c’è un campo da tennis, uno da paddle e diverse piste di downhill e percorsi ciclabili nel bosco.
Nel frattempo tutti i local che incontriamo sono gasatissimi per le previsioni dei prossimi giorni, ovvero vento sostenuto ma swell da 3 times overhead ( ovvero 4 metri abbondanti ) periodo 21 e il giorno successivo promette zero vento ma swell ancora più grosso.

Per rilassarci senza pensare troppo al domani, cenetta in un altro locale di riferimento l’OMZ, locale molto carino sempre con vista sulla baia e tramonto in faccia, anche questo vivamente consigliato!
Settimo giorno arriva lo swell grosso! Fin dalla mattina le onde iniziano a gonfiarsi fino a raggiungere dimensioni piuttosto importanti, ma sempre mantenendo una parete perfetta e il punto di rottura costante. Zero vento ancora e diversi surfisti local iniziano le danze con un livello tecnico in acqua decisamente elevato. Alcuni con la moto d’acqua facevano tow-in. Sembra tutto molto facile… stando a guardare dalla spiaggia.
Nel pomeriggio entra il vento anche in maniera sostenuta ma arrivano anche le bombe vere. Sono deciso ad entrare, nonostante Federico mi abbia messo ben in chiaro tutti i rischi e pericoli della mia scelta, ma quando mi ricapita un’occasione del genere? E qui ringrazio di nuovo Fede che mi ha dato tutte le info chiare, senza demotivarmi e mi ha sostenuto nonostante non fossi palesemente al livello della situazione. Entriamo insieme: adrenalina a mille, tutti in fila sulla sinistra della baia protetti dalle rocce aspettando il momento giusto per provare a passare lo shorebreak. In acqua solo pro e local, in totale forse 10 vele (inizio a chiedermi cosa ci facessi li io). Corrente fortissima, si faceva fatica a mantenere la tavola in posizione di partenza, nonostante l’acqua arrivasse poco sopra la vita e toccando abbondantemente. Le onde viste da sotto facevano ancora più impressione rispetto alla vista della spiaggia. Ci provo, ma l’onda mi mangia insieme agli altri 5 che hanno provato con me a sfondare, vengo rispedito sottovento verso la spiaggia. Capisco pero chiaramente che non sono all’altezza e dopo una bella lotta di 20 minuti abbondanti contro la corrente, rientro a riva e mi fermo a guardare “quelli buoni”. Uno spettacolo indimenticabile. Sembrava tutto cosi semplice e fluido visto da lontano, non mi restava che fare qualche foto ai pro. Altro tramonto da cartolina, nonostante non abbia combinato niente, giornata da ricordare.
La giornata delle onde giganti l’abbiamo passata a guardare i surfisti fare Tow-in su queste bombe… noi con i pop corn in mano seduti al sole, che spettacolo!
Ultimo giorno e per fortuna Eolo è con noi. Decidiamo di andare a Topocalma che fino ad ora non aveva performato a dovere. Il vento si è fatto attendere fino al primo pomeriggio, pero poi ci regalato una giornata meravigliosa con vento sostenuto e onda sui 2 metri affrontabile anche da noi semplici windsurfisti amatori. In acqua noi, Tomwer Shangar, Adam Warchol, Alex Vargas e altri 3 local. In 10 in tutta la baia, sarò ripetitivo ma … uno spettacolo!!! Siamo usciti al tramonto con dei sorrisi a tutta faccia, emozione unica.
Purtroppo è ora di fare le valigie e ci tocca farle con il buio e con la roba tutta bagnata … si ma ne è valsa la pena eccome!!!

Costi del viaggio:
Io ho volato con Airfrance: Bologna/Parigi + Parigi/Santiago costo indicativo con solo 2 mesi di anticipo 900 € + 300€ di sacche ( state attenti a no sgarrare con i pesi perché la ritorno che ho fatto la sacca un po’ alla buona ho pagato 100 euro di extraweight ) altrimenti sempre da Bologna ci poteva essere Iberia che fa Bologna/Madrid + Madrid/Santiago del Cile …il costo era di poco piu alto.
Il Clinic con Federico comprendeva: lezioni e video analisi, raccolta fotografica della vacanza con fotografo professionista, alloggio in casa condivisa con lui, spostamenti in pick up, transfert da e per l’aeroporto ed è costato circa 2600 € per 10 gg
Per chi si vuole arrangiare il noleggio pick up costa circa 350€ a settimana e le case in affitto vanno dai 120 ai 250 € a notte a seconda della posizione e grandezza, diciamo che si condivide con amici ci vogliono dai 60 ai 100 € a notte.
La vita costa più o meno come qui in Italia costo medio a piatto 13/15€ a meno che non mangi in qualche street food locale che puoi spendere quasi la metà. La spesa al supermercato costa come da noi ( scordatevi la pasta e il caffe perché sono improponibili ) invece la verdura è buonissima e costa veramente poco. Wi fi gratis praticamente ovunque e costo della benzina poco meno di 1 euro al litro.
A fine aprile in Cile corrisponde al nostro autunno e le temperature durante il giorno sono molto variabili ( puoi cambiarti fino a 3 volte al giorno ) se c’è il sole e si è riparati dal vento si sta in costume tranquillamente, altrimenti durante il giorno pantaloni corti e felpa, la sera invece si arriva a circa 14°C con un pile o un maglione e una giacchia antivento si sta bene. Consiglio comunque di avere sempre a portata di mano un giacchetto antivento e una felpa che in caso cambi il meteo ti salvi sempre. L’acqua invece è abbastanza freddina io con una 5/3 sono stato bene ero anche senza calzari eventualmente per i più freddolosi cappuccio.
Altro dettaglio che non avevo scritto tutti gli spot sono mure a sx e lavorano con vento sud /sud ovest ( che da noi farebbe pensare al vento caldo ma là è freschino ).
Per chi fosse interessato Federico organizza altri clinic in diverse location….vi lascio i sui riferimenti e le prossime date:
Fuerteventura:
21-29 Luglio 2024

Pacasmayo, Peru:
17-26 Agosto 2024

Matanzas, Cile:
Dicembre 2024/Gennaio 2025

 
Adesso sarebbe il momento dei saluti e dei ringraziamenti, ma li avevo già fatti all’inizio… ARRIVEDERCI CHILE !!!
foto © Mattia Govoni – Matias Roddick – Fotomarketingchile

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