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Il Sud Africa visto da Ordy…

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Proprio adesso che tanti di voi stanno pianificando la trasferta invernale a Cape Town , pubblichiamo volentieri questo report , testo e foto Federico Pierini / Ordy
“Alcune cose saranno sempre più forti del tempo e della distanza, più profonde del linguaggio e delle abitudini: seguire i propri sogni e imparare a essere se stessi, condividendo con gli altri la magia di quella scoperta…”

…le pagine de “Il delfino (S.Bambarén)” sfrigolano sorde, ho appena lasciato Dubai sul mostro volante di latta e resina, nelle dieci ore che mi separano da Cape Town. Lascio alle spalle il grigio inverno italiano; passando per due diversi fusi orari, mi soffermo un attimo sulla concezione che abbiamo del tempo, un modo di razionalizzare, penso, una cosa che razionale non è; come in fin dei conti la distanza , che in queste condizioni perde ogni importanza… più in la vedo l’ amico Giacomo comodamente seduto, perso nei fumi dello champagne, bevuto sul volo precedente, seduti in business class; penso sia comodo volare in quel modo, ma per un surfista non c’è bisogno di sedili reclinabili e champagne, a noi piacciono la sabbia, il vento, le onde, la natura, e dove stiamo andando è una specie di mecca per tutto cio’, sprofondo comodo nei miei pensieri mi sveglio ed è già domani.
Ripongo la giacca nello scompartimento più remoto del trolley e stringo la mano a Pier che ci aspetta con il pickup già carico all’ aeroporto di Cape Town, stiviamo dentro anche le nostre, pesanti sacche, godendoci il caldo e le immagini di un nuovo mondo.

Nuova vita.
Se ci si affida alle proprie percezioni, non è difficile, mentre si guardano le onde, sentire rimbombare nella testa tamburi e canti tribali portati dal forte vento sideoff.
Il livello in acqua è altissimo, mentre armo la 4.7, con la coda dell’ occhio vedo sempre qualcuno che aggredisce il lip o stacca un aerial con naturalezza, per un attimo mi chiedo se quello che facciamo qui in Italia sia lo stesso sport.
Le onde sono sempre massicce, in quasi tutti gli spot non c’è canale di uscita, quindi qualche rifrullone è inevitabile ma propedeutico, la centrifuga è di prima classe, tanto che, quando accade, non pensi nè alle simpatiche bestiole che ti contornano nè al freddo dell’ oceano,   diventando problemi secondari.  Ma, anche wipeout e lavatrici fanno parte del nostro sport e pensandoci adesso che sono seduto sano e salvo davanti a un pc, è pure stato divertente, e in questo momento che sono in ufficio, non so cosa darei per essere, adesso, di nuovo lì strapazzato nella schiuma!
La vita, qui, scorre fluida tra megacolazioni, check meteo,  scorrazzate in auto fino a nord a cercare l’ uscita mitica quando il vento ruota da sw o verso sud, al capo, quando è da nordovest, giri in centro a Cape Town o rilassamento totale in casa a sunset a ridere con gli amici magari conosciuti da poco ma che sembra di esserci stati a scuola insieme, bere una Castle fresca, mangiare manghi e frutta buonissima o preparare una cena coi fiocchi a base di tagliolini e aragoste (Chef Tano) o bistecche locali (le migliori assaggiate nonostante io sia toscano) fatte al barbecue, accompagnata da ottimi vini del posto. Tutto sembra più buono e saporito di sempre, anche l’ aria che si respira, sarà un condizionamento psicologico o realtà??

Quanto tempo è passato dalla nostra partenza? Siamo confusi, ci rendiamo conto ben presto che il tempo qui non significa niente, le calde giornate durano tantissimo, ci rendiamo conto che sono finite perché diventa buio, una giornata africana sembra durare il doppio delle nostre, ogni giorno c’è tempo per una doppia session di windsurf, con vento forte e onda grossa. Dopo pochi giorni sembra di essere qui da sempre, mentre i babbuini ci guardano incuriositi, per un attimo ci sentiamo loro simili e una sensazione atavica ci suggerisce che, forse, veramente, come mi disse il buon Pier una volta: queste sono le origini, veniamo tutti da qui!!

Un saluto a tutti gli amici che hanno condiviso con me piacevoli momenti: Giacomino, Carlo, Pier, il Tano, Ale savona, Luca, Antonio, Robertino di Vada, Teo e Cristina, i ragazzi di Parma e tutti gli altri di cui non ricordo i nomi.

Un ringraziamento a : Manuel / Netsurfing sport ,

                                                    Gianni Valdambrini acme/99,

                                                    Mino e Luca white reef/mauisails

                                                   e allo staff windcam/windsurfmag.it.

2 Comments

  1. Arrigo

    27 Settembre 2012 at 13:33

    bella fede!!!
    un gran bel report …. molto suggestivo!
    (come sai) sto pensando alla prossima trasferta SA e già mi hai fatto venire l’acquolina in bocca (e un po’ di brividini anche…ma speriamo nn sia nulla ;-))

  2. federico

    27 Settembre 2012 at 13:43

    bella Arri! Vai tranquillo!

    MI SCUSO CON TUTTI DELLA PUNTEGGIATURA POCO FLUIDA…

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