Inchieste

Nick Casciaro ad Italia’s Got Talent

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Abbiamo intervistato Nick Casciaro il windsurfista che ha partecipato, arrivando in semifinale, ad Italia’s Got Talent il Talent show di Canale 5 condotto da Belen e Simone Annichiarico con una prestigiosa giuria composta da Gerry Scotti, Maria De Filippi e Ruby Zerbi.
Nick è un bel ragazzo, simpatico e modesto, con una voce penetrante e profonda.

Da quanto coltivi la passione per il canto ed il pianoforte?

Ciao e aloha a tutti i pazzi appassionati che, come me, seguono il vento.

La mia passione per il canto è nata da bambino. Se chiedo a mamma mi risponde sempre che già da bebè “cantavo”, ma è stato in un momento particolare della mia infanzia che iniziai a cantare.

Cominciai a cantare da bambino perchè avevo paura del buio. 
All’epoca avevo 7 o 8 anni e andavo a fare catechesi con i miei amici e compagni di classe. Per arrivare alla sede dovevo camminare da casa alla mia scuola elementare, che distava non più di 10 minuti a piedi.
 Una sera, era inverno e la notte arrivava prima, dissi a mamma che non volevo andare perchè era buio. In realtà la strada era illuminata dai classici pali della luce, ma abitavo in un paesino di nome Pineta di Laives e in effetti abitavo ai piedi di un bellissimo bosco, che agli occhi di un bambino, poteva essere anche un po spaventoso. 
Così mia madre mi disse :”Tesoro, devi solo cantare. Se hai paura, canta.”
 Da quel giorno tutto il paese sapeva quando andavo e tornavo da catechesi. L’unico problema è che il paese intero cominciò ad essere al corrente di ogni mio spostamento dato che, ormai, cantavo sempre :).
Non perché spaventato, ma perché cantare mi rendeva felice. Come adesso .
Fino ad ora non ho mai preso lezioni di canto ma la passione e le esperienze della mia vita, a quanto pare, fanno vibrare le mie corde nel modo giusto.

Per quanto riguarda il pianoforte (la storia è lunga ma simpatica), iniziai a suonarlo grazie ai miei genitori che, nel natale ’95, mi regalarono una piccolissima tastierina della Yamaha. Mi faceva impazzire e passavo le ore ad ascoltare le canzoncine demo della tastiera e mi divertivo a ripeterle ad orecchio.

Gli anni passarono in fretta, nel 95 abitavo a Varese (mi sono trasferito 7 volte in 23 anni con la mia family perchè papà era un giocatore di hockey), e (dopo alcuni trasferimenti ) nel 2000 ci trasferimmo nel Veneto e chiaramente la mini tastiera era sempre con me.

Fu alle medie che qualcosa cambiò. Avevo 12 anni e durante la ricreazione, invece che andare in cortile con gli altri, sgattaiolavo nella classe di musica perché all’interno c’era un pianoforte di tipo verticale. Così passavo la ricreazione a suonare quello strumento che mi piaceva ed emozionava così tanto. Un giorno, però, una bidella si accorse di me, spalancò la porta e mi urlò di smettere e di aspettare la prof. Ero abbastanza nel panico. Pensavo”oddio che ho fatto???”.

La prof di musica arrivò di corsa e mi domandò se sapessi suonare il piano o se ero li solo per fare danni. Io le risposi che lo sapevo suonare così mi chiese di suonarle qualcosa. Già all’epoca ascoltavo una canzone e con estrema facilità la ripetevo al piano così convinsi la prof che in effetti sapevo suonare lo strumento. Mi disse che da quel giorno in poi avrei accompagnato i miei compagni al pianoforte durante le lezioni di flauto (che odiavo).

Un giorno in classe la prof si rese conto che non guardavo lo spartito posto di fronte a me e mi chiese di solfeggiare una parte della canzone che stavamo studiando. Non sapevo come fare essendo che non sapevo leggere le note poste sul pentagramma. La prof chiamò i miei genitori dicendo loro che avevo un dono. Fu così che inizia a prendere lezioni di solfeggio con un professore di pianoforte. Mi annoiavo da morire e non imparavo niente. Un giorno questo maestro si ammala e in sostituzione arrivò un professore di Roma di nome Gianluca Pumpo. Questa persona, e mio grandissimo amico ancora oggi, si rese subito conto con quale facilità riuscissi a trasportare i suoni che sentivo sulla tastiera e riprodurli in modo esatto. Parlò con i miei genitori e disse loro che era il caso che io e lui facessimo lezioni private da me. Così feci un anno di pianoforte con Gianluca. L’unico intoppo è che… non imparai mai veramente a leggere la musica.
Quando il prof mi spiegava una canzone, la suonava e poi mi lasciava studiarla da solo. Io cosa facevo? Mentre lui suonava la canzone e spiegava i punto più difficili, io gli guardavo le mani, chiudevo gli occhi e ascoltavo. Memorizzavo la melodia e una volta al piano la ripetevo. Praticamente nel momento in cui Gianluca mi diceva “Ok Nick. Vado di sotto a fumarmi una sigaretta poi finiamo. Hai una settimana per studiare il pezzo”, io mi mettevo al piano e prima che la sigaretta fosse finita, già suonavo la canzone. Lui correva di sopra e non poteva crederci. Passò un anno e un bel giorno mi mise uno spartito davanti agli occhi e mi disse :”leggi. Questa è facile”. Non sapevo da dove iniziare. Per un anno osservai come muoveva le mani e ascoltavo, ora mi chiedeva di leggere. Rimasi paralizzato. Il mio prof si arrabbiò “na cifra” e mi disse che era da stupidi perché così facendo non sarei stato completo. Le nostre strade si divisero e dovetti smettere di prendere lezioni con lui perchè cominciai le superiori e non avevo più tempo. Dopo quell’anno non studiai più pianoforte, ma continuai a suonarlo ed allenare il mio orecchio. Io e Gianluca siamo tutt’ora amici ed è grazie a lui, al suo carattere e passione, se anch’io, oggi a distanza di 11 anni da quel momento, continuo a suonare. Ci siamo rivisti poco tempo fa a Roma. 🙂

 

E la passione per il windsurf?

La mia passione per il windsurf nasce in estate un po per gioco all’età di 13 anni. All’epoca mi recai con la famiglia al Lago di Garda a trovare i nonni materni e un pomeriggio ci recammo a Torbole, più precisamente sulle foci del Sarca alla scuola di windsurf Segnana. Papà prenotò per me e per lui una settimana di corso di windsurf.

Mi piacque subito ed ero portato. Un anno dopo ci trasferimmo dal Veneto ad Arco a 15 minuti da Torbole. Chiesi se potessi lavorare al centro noleggio della scuola Segnana e terminato il periodo scolastico a Maggio, iniziai a lavorare li. Passavo le pause pranzo a surfare migliorando e affinando la mia tecnica sempre di più. Passarono le stagioni 2004, 2005 e nel 2006 cominciai a planare. Il mio capo mi vide e mi disse che avrebbe voluto affiancarmi ad un istruttore per formarmi e diventare tale.

Così la mattina lavoravo con un’ istruttore brevettato e il pomeriggio lavoravo al noleggio.

Nel 2008 feci il corso della VDWS e superai gli esami ottenendo il brevetto internazionale .

Chiaramente l’amore per questo sport meraviglioso, mi spinge ad insegnarlo e divulgarne la filosofia.

Sappiamo che nel periodo estivo sei istruttore in un centro sul lago di Garda (se vuoi fare il nome non c’è problema). 

Vuoi parlarci di questa attività quasi “leggendaria”, hai degli aneddoti?

Ho lavorato al centro noleggio e scuola di windsurf Segnana a Torbole sul Garda ed è qui, su questo lago, che la mia passione è cresciuta.

Mi piace definire il windsurf “una bellissima malattia” perché, voi lo sapete, la prima planata non si dimentica mai e una volta che si trova il feeling con la tavola, sei impostato nel modo giusto con i piedi nelle straps.. è finita. Non puoi più farne a meno. Caricare la macchina la sera con tavole, vele, boma, alberi, trapezio e tutto il necessario, per essere pronti al mattino alle 5 per prendere il Peler (tipico vento delle nostre zone che spinge da nord al mattino) a Malcesine alle 6 della mattina con il tuo migliore amico… è un’emozione indescrivibile. Noi seguiamo il vento e combattiamo contro noi stessi.

In certe occasioni e condizioni sei tu contro il vento che spinge a 45 nodi. Non si può descrivere ciò che si prova a surfare. Bisogna provare.

Come è nata l’idea di partecipare ad italiasgottalent?

E’ nata un po per gioco. Diciamo che una bella spinta l’ho avuta da amici, conoscenti e familiari che mi ripetevano da anni che ho talento, essendo che non ho mai studiato né canto né pianoforte.

Alcuni anni fa mi iscrissi ai provini compilando un modulo su internet e dopo svariati anni mi ricontattarono dalla redazione chiedendomi se volessi presentarmi ai provini in zona Torino a novembre. Era il 2012.

 

Raccontaci come funziona, quanti provini hai fatto, come sono dietro le quinte Jerry Scotti , Maria De Filippi , Ruby Zerbi ma soprattutto Belen !

Ho passato una prima “scrematura” a Novembre a Torino e sono stato richiamato dopo 2 settimane per esibirmi sul palco di italia’s got talent davanti ai giudici e al pubblico presente in teatro.

Sono passato con 2 sì dopo aver cantato “Your Song” di Elton John e su richiesta di Maria anche una canzone in italiano “Il tempo di morire” di Battisti.
Non ho mai avuto l’occasione di parlare con i giudici se non da debita distanza e cioè dal palcoscenico prima e dopo le mie esibizioni.
Posso dirvi che Belen (l’ho vista da molto vicino) è stupenda! 😉

Il verdetto (positivo) a fine esibizione, non assicurava comunque il mio passaggio alle semifinali. Infatti, a distanza di una settimana circa, ho superato insieme agli altri semifinalisti, la fase detta “LO SBARRAMENTO”, dove i giudici decidono a tavolino quali saranno i 40 semifinalisti fra i 120 ragazzi che sono passati durante le selezioni con 2 o 3 sì.

Passai così alle semifinali in diretta televisiva. Posso dirvi che, come quando surfo, ho provato una sensazione incredibile. Un vero privilegiato. Perché questo è quello che siamo. Sfidare il vento e le onde e saper portare una tavola con una vela, piuttosto che suonare e cantare su un palcoscenico e lavorare con professionisti è da PRIVILEGIATI.
Poi tenete conto che io vengo da Drena, un paesino di 600 persone situato fra i monti del Trentino. Arrivare a Roma per partecipare alle semifinali considerato un talento, con la gente che mi riconosce per strada e arrivare a un soffio dalla finale è stata una realtà incredibile per me.

I tuoi programmi per il futuro anche considerando il successo che hai avuto su canale 5?

Sicuramente la musica, il canto e lo spettacolo sono le strade che devo e voglio percorrere. Se sogno in grande (e lo faccio) vedo me che canto negli stadi e davanti a me la gente che si muove e grida e batte le mani.

Per adesso continuerò a spingere in questa direzione, surfando quest’onda di novità

 

Ci farebbe piacere tu rimanessi in contatto con noi per aggiornarci sugli sviluppi della tua carriera artistica e windsurfistica, ci aggiornerai?

Certo!

Sarà un piacere per me. Potete già seguirmi su you tube http://www.youtube.com/user/nickbiondo90 e su facebook trovate anche la mia pagina ufficiale http://www.facebook.com/casciaronick che aggiornerò con tutte le novità, progetti, curiosità, foto e prossimi eventi che mi vedranno coinvolto in Italia e all’estero.

Vi ringrazio tutti.

E’ stato un piacere condividere con voi tutto questo e vi auguro surfate galattiche e tanto vento!

Ci vediamo sul Lago di Garda 😉

A presto,

Nick

 

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