Viaggi

OMAN WAVE EXPERIENCE , TWOTHOUSANDTWELVE!!

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foto di Massimo Re, Graziano Marzi e Paolo Zampiglia
testo di Massimo Re

…oramai è diventata proprio una vera e propria “classica”… invero la trasferta in terra omanita del mese di luglio ha assunto indiscutibilmente la veste di “appuntamento windsurfistico annuale fisso”! Sono oramai sei gli anni consecutivi che l’isola di Masirah, situata nell’oceano Indiano a meno di 20 chilometri dalle coste incontaminate dell’Oman, ci accoglie per una settimana di puro waveriding a cavallo tra giugno e agosto. Infatti, è proprio nel periodo estivo che il monsone si scarica sull’oceano Indiano con maggiore intensità garantendo un ragguardevole e costante moto ondoso e soprattutto una percentuale di vento di assoluto rispetto. A ciò si aggiunga che da qualche anno viaggiamo “su previsione” portando quindi la probabilità di (pieno) successo del viaggio surfistico vicino al 100%!!
Quest’anno purtroppo, per impegni lavorativi già fissati, non sono potuto partire agli inizi del mese di luglio con tutta la cricca milanese quando le previsioni davano in arrivo un potente swell e vento dalla 4.7 a scendere….
Anche il mitico Tano decideva di non partire…lui però non per impegni lavorativi ma perché aveva deciso di partecipare (per la prima volta) al campionato del mondo categoria Slalom che si sarebbe svolto la seconda settimana di luglio nelle acque del lago di Garda. Ragion per cui ci accordavamo io e lui per una possibile partenza dopo la metà del mese.
Strada facendo si aggiungeva anche l’altrettanto mitico “Cozzaro” da Roma (al secolo Paolo Zamiglia) con cui avevo condiviso una indimenticabile vacanza in Oman nel lontano 2008.
I racconti che ci giungevano via facebook dall’isola omanita da parte della ciurma meneghina facevano ben sperare anche per il prosieguo del mese: il monsone era partito alla grande spazzolando i vari spot in modo potente e incessante e movimentando a dovere le acque antistanti.
La possibile partenza era stata quindi fissata per domenica 15 / lunedì 16 luglio ma alla fine dovevamo rimandare in quanto le previsioni davano condizioni un poco in calo…condizioni che invece si presentavano di assoluto rispetto per la settimana seguente! Ready to go!
Bene, una volta decisa la partenza si doveva subito affrontare un primo grande problema: la scelta della Compagnia aerea! Che non è per niente facile perché viaggiando con tutta l’attrezzatura diventano determinanti (nella scelta) anche le condizioni economiche di trasporto applicate all’extra bagaglio dalle Compagnie aeree. Così, dopo varie e ripetute estenuanti ricerche sul web, decidiamo quindi di fare una scelta del tutto nuova affidandoci a Compagnie con cui non avevamo mai volato: Tano acquistava pertanto un biglietto OMAN Air mentre io ed il Cozzaro davamo fiducia alla QATAR Airways. Fiducia ricambiata con un impeccabile servizio di terra e di bordo nonché con un ottimo trattamento per l’eccesso bagaglio (nonostante le sacche del windsurf eccedessero il peso consentito gratuitamente non mi hanno fatto pagare alcunché dimostrandosi molto comprensivi a dispetto del personale di molte altre Compagnie aeree assolutamente fiscali).
Ovviamente, per cercare di stare nei limiti di peso indicati dalla QATAR Airways, quest’anno ho dovuto fare la scelta (costretta) di portare una tavola unica, scelta che ho poi fatto in modo molto radicale decidendo di portare il 74 litri (la tavola più piccola) a fronte dei miei 78 kg. di peso…
Orbene, la scelta si rivelerà azzeccatissima considerato che la 5.3 è rimasta sempre nella sacca e che per tutte le uscite pomeridiane nello spot del Sercho ho sempre e solo utilizzato la 4.2 (talvolta in modalità overpowered!!!). Quanto invece alla Compagnia OMAN Air la soddisfazione del Tano è stata del 50%: assolutamente positiva la circostanza che sia l’unica Compagnia aerea ad effettuare il volo diretto dall’Italia su Muscat (capitale dell’Oman) ma assolutamente poco elastici per la gestione del’attrezzatura sportiva e oltremodo fiscali relativamente al peso.

Ed eccoci sull’isola! Raggiungere Masirah dall’Italia risulta alquanto laborioso e lungo a dispetto della sua relativa vicinanza geografica alla nostra penisola. Infatti, giunti a Muscat dopo circa 7 ore effettive di volo, vi aspettano quasi 500 km da percorrere in auto per giungere all’imbarco per l’isola…quindi due ore di traghetto e… finalmente siete arrivati! Il Tano ci aveva preceduto di un giorno e quindi, una volta sbarcati sull’isola, io ed il Cozzaro lo raggiungevamo subito a Kashiit per la nostra prima uscita pomeridiana della vacanza. Verso sera, alquanto stremati dal lungo viaggio e da due ore di intenso waveriding, giungevamo al DANAT Hotel dove riuscivamo ad ottenere una sistemazione di assoluto rispetto per un ottimo prezzo (merito delle superbe doti di contrattazione del Tano): ci godevamo pertanto il meritato riposo in un nuovissimo appartamento in riva al mare dotato di ben due bagni, due camere da letto, salone e cucinino… Pregio (direbbe il Tano)!
I giorni a seguire sono stati scanditi dalle uscite mattutine a Kashiit e da quelle pomeridiane allo spot del Sercho, sempre con condizioni di ottimo livello e soprattutto con poca gente in acqua (al Sercho, molte volte, navigavo in completa solitudine…priceless!!). Alla sera invece, dopo aver gustato un ottimo pesce al “ristorante” della rotonda (sorseggiando una Heineken ghiacciata bene cammuffata) ci ritiravamo nel nostro accogliente appartamento per cercare di far recuperare il fisico per il giorno seguente.
Così sono trascorsi 8 giorni, mangiando pane e windsurf e respirando mare e vento ogni secondo….bello!
Ah dimenticavo…nel mio precedente articolo pubblicato sul numero di giugno relativamente alla trasferta in terra marocchina del mese di aprile, vi raccontavo di come la Guardia di Finanza ci avesse fermato al baggage claim di Malpensa per controllare i bolli sul passaporto e ci avesse appioppato multe per quasi 1.000,00 Euro…Orbene questa volta, stesso aeroporto, stesso baggage claim, stessa scienza, incredibile! Invero, sbarcato a Malpensa alle 6 di mattina proveniente da Doha vengo fermato da una finanziera con sguardo torvo che mi chiede il passaporto e inizia ad elencarmi tutti i bolli mancanti nonché le relative sanzioni che mi applicherà…io la lascio parlare e mentre mi fa cenno di entrare nell’ufficio della dogana e mettermi “comodo” le sventolo sotto il naso il verbale precedente (già pagato) e, salutandola, me ne vado! Morale…se non avete messo i bolli annuali sul passaporto e dovete viaggiare in paesi extra-Schengen, rifate il passaporto, vi conviene! E ora il momento dei saluti e dei ringraziamenti che rivolgo come sempre al mio amico Andrea BARGI e a Peter THOMMEN per il prezioso supporto che mi offrono mettendomi a disposizione tavole sempre al top e perfette per ogni condizione e location.
Non mi resta quindi che dirvi arrivederci a….Maui!!! A ottobre saremo lì, costume, trapezio e…….nient’altro!!! Aloha.
Massimo

1 Comment

  1. Fabio Waterwind Muriano

    22 Maggio 2017 at 18:07

    Bisogna andarci….

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