Test

Storia di una serie di coincidenze, e di una tavola custom wave…

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Eh già, questo non è un test, è una storia differente, perchè differente è la tavola di cui vi sto per parlare, sembra un Goya Custom 3 del 2020, ma non lo è … Tutto è iniziato nel fantastico gruppo whatsapp NVO, quando un amico ha fatto girare una mail, che aveva ricevuto da Marcilio Browne, dove lo informava che aveva intenzione di vendere qualche tavola, di quelle che si era portato per le tappe PWA di Gran Canaria e Tenerife e ritornare a Maui “più leggero” ( per quanto possa esser leggero un atleta che viaggia con almeno 4/5 sacche doppie e triple). Per la precisione due custom, da vento leggero, con grafica Goya 2020, ammetto che lì per lì non avevo dato troppa importanza alla cosa, sono sempre piuttosto restio quando c’è da spendere. Tutto questo avveniva durante gli ultimi giorni di gara, e anche io ero a El Medano per le mie vacanze estive. Vengo in seguito contattato da un altro amico che mi chiede un favore : si è comprato uno dei due custom, e siccome lui è ancora in Italia, e arriverà a TF solo tra una settimana, mi chiede se posso incontrare Marcilio, e assicurarmi che tutto fili liscio, che lasci la tavola da qlc parte ecc ecc. Lo tranquillizzo, gli dico che non c’è problema, e che proprio quella sera ci sarebbe stato il party / presentazione Goya, che ci sarei andato e avrei parlato con lui. Il tarlo però, si era già insinuato nel mio cervello : vado a controllare che tutto sia ok, lui si compra un gioiello… e io ?  E’ bastato davvero poco a Brawzinho, fomentato da Claudio, a convincermi a prendere l’altra delle due tavole, dal giorno successivo, a gare finite, sarei stato proprietario di un Custom Quatro, una vera tavola fatta da Keith Teboul, con grafica Goya 2020…

Se si è fortemente appassionati come lo sono io, già l’idea di avere una tavola uscita dalle mani di Keith Teboul è emozionante, se questa poi era di Marcilio Browne viene quasi da dire “troppo”… La tavola è bellissima, cattiva e radicale e guardandola bene è piena di “imperfezioni” che ti ricordano che le hanno solo voluto dare un look simile a quelle di serie ma lei è tutt’altro, lei è una “bestia” da wave vero. Non so se vi è mai capitato di guardare una moto da gara, affiancata alla relativa versione di serie; o un’auto da rally vicino alla versione stradale, esattamente quel tipo di sensazione. E’ addirittura equipaggiata da 5 scasse, due MB le aveva chiuse, e la usava in versione trusther, e siccome io non mi sento di contraddirlo continuerò ad usarla così. Altri dettagli che rilevano l’anima custom della tavola : le scasse sono tutte US, le straps hanno tutte le doppie viti, un vero regalo antitorsione; la valvola non è vicino al piede d’albero come tradizione Cobra vuole, ma è quella piccola tra le straps, con filetto in metallo anche nella parte femmina resinata nella tavola.

Inutile dire che, le uscite della seconda settimana le ho fatte quasi tutte con lei, qui sotto potete vedere una gallery con alcune surfate, considerato il fatto che io non sono di certo un fenomeno, mi sembra che funzioni molto bene. La tavola entra fluida e veloce nel bottomturn, sembra continuare a generare velocità anche durante la curva, nonostante la larghezza importante è assolutamente agile e disinvolta nel rail to rail. Reperire pinne US box è meno semplice di quello che possa sembrare, a El Medano ne ho testate alcune, e mi sono ripromesso di continuare a fare qualche prova anche qui a casa; certo è che la frequenza e la costanza del vento che c’è là ben si presta a fare delle prove, qui con la penuria di condizioni a cui siamo abituati sarà molto più dura.

Insomma una serie di coincidenze e di congiunzioni astrali che mi hanno portato a fare questo “grande passo”. Una di quelle situazioni in cui pensi : sono al posto giusto, al momento giusto, se non mi butto mi rimarrà il rimpianto per chissà quanto. Per ora sono stra-contento del mio acquisto, sono molto molto curioso di metterla alla prova nelle nostre condizioni: le belle uscite di Tenerife sono un terreno di prova un po’ “falsato”; la aspetto al varco nelle condizioni onshore, sotto la pioggia, nel freddo dell’adriatico. Ho grandi aspettative da lei, anche se più di tutto mi scuso per dove è capitata: da essere condotta da MB in posti da sogno, ad essere la mia tavola è stata davvero una retrocessione pazzesca. Le si prospetta un futuro al buio in garage, e in mezzo a flosce onde marroncine, sotto cieli spesso grigi…

Un ringraziamento a tutti quelli che hanno avuto un ruolo in questa strana storia.

Lorenzo Windcam 

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