Inchieste

“Tutto quello che nessuno vi ha mai detto sul Wingfoil “

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E ne parliamo, nei giorni dei regali natalizi, così potete farvelo regalare! Battute a parte, iniziano adesso i giorni dello shopping, quei giorni in cui ci si chiede cosa farsi regalare o cosa autoregalarsi direttamente, e indubbiamente la parola più pronunciata dai windsurfisti nel 2022 è paradossalmente stata “Wingfoil”. Questa nuova disciplina quest’anno è esplosa, tantissimi si sono buttati, altri stanno meditando di farlo, così io ho scelto proprio questo periodo per raccontarvi la mia esperienza, ve lo avevo anticipato qualche mese fa, parlandovi delle mie vacanze, eccoci al dunque.

Come premessa, ringrazio Reptile Sports per avermi fornito tutto il materiale necessario per fare questa prova, per un motivo o per l’altro mi sono presentato in vacanza, con il mio bel kit nuovo, senza averlo mai provato, solo un goffo e maldestro tentativo di preparare tutto in giardino. E’ incredibile come decine di anni di windsurf abbiano creato degli automatismi tali per cui, posso armare una vela nuova, ad occhi chiusi sotto la pioggia; ma preparare “un coso strano”, diverso, gonfiabile, anche comodo in giardino senza fretta si sia rivelato una fatica incredibile e veramente difficilissimo… Già da questo avrei dovuto capire che sarebbe stato meglio accantonare un po’ della mia sicurezza. Arrivato in vacanza, il primo ventoso giorno, un po’ stanco dal viaggio durato tutta la notte, un po’ preso da tutte le pratiche di arrivo,( presa di possesso del bungalow e quant’altro), l’ho dedicato esclusivamente al vecchio windsurf; facendo un paio di orette defaticanti e basta. Rinviando al giorno successivo il mio debutto nel mondo del wingfoil.

Il secondo giorno di vacanza, è stato il mio “primo giorno da winger”: credo che solo guardandomi arrivare in spiaggia, fosse già chiaro quanto non fossi per nulla pratico. Legato nei due leash come un salame, con la tavola sottobraccio, stando attento a sto “pinnone” pronto a ferirmi, e con questa strana ala in mano, mi sono avviato verso il mare, pensando: “appena poi partirò tutto si sistemerà”… come mi sbagliavo! 2 ore di tentativi, non solo non mi sono mai alzato in piedi, ma non riuscivo nemmeno a mettermi in ginocchio: una disfatta. Con il morale sotto i tacchi, ho abbandonato tutto in spiaggia, preso il windsurf e mi sono fatto 3 ore di planate a stecca, per risollevarmi un po’; ma dopo le 17 ho di nuovo detto : a noi due aggeggio infernale. Secondo tentativo altrettanto avvilente, in circa un’ora e mezza ho portato a casa alcuni bordi SEDUTO sulla tavola, nemmeno in ginocchio… ho smontato tutto, con il mio ego a pezzi, e portato il materiale nel bungalow ed iniziai a pensare ad una strategia.

Mi sono serviti alcuni giorni per deliberare che, le strade erano due: o abbandonare mestamente e rimanere nella mia zona di comfort del vecchio windsurf, oppure prendere il toro per le corna: iscrivermi ad un corso, mettermi nelle mani di un istruttore e capire dove e cosa stavo sbagliando. Fortunatamente ho scelto la seconda e ho contattato la scuola 768.surf, attrezzata proprio con una bella serie di wingfoil Reptile, in particolare Omar, l’istruttore di wing. A convincermi è stata la sua lapidaria sentenza: “con l’esperienza che hai in windsurf, in 4 lezioni ti faccio volare”. E così, subito sotto con la prima lezione, a terra e poi su un tavolone windsurf da scuola. Il giorno successivo, seconda lezione tutta in mare con il tavolone, bordi, prime virate, prime strambate e primi tratti con l’ala in posizione di scarico, quella posizione che oramai siamo abituati a vedere e che fa tanto figo…

per sapere se sono riuscito davvero a volare, e come sono andate le 4 lezioni, dovrete aspettare la seconda parte del racconto. Nel frattempo ringrazio ancora Reptile Sports per la collaborazione 

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