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Il saluto del mondo del windsurf allo Zio Ricky

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“Ti ritroveremo nel vento più forte, nel raggio di sole più alto. Buon viaggio amico nostro, segui la luce. Ti porterà dritto a casa”. Amava lo sport e la natura, Riccardo Bechis 53 anni appena compiuti, stroncato da un infarto mentre si apprestava a raggiungere la sommità di un costone di neve, in Trentino, da cui ridiscendere poi con la tavola da snow. Questa mattina nella chiesa di Pagnano sono state diverse centinaia le persone, tra parenti, amici, colleghi che hanno voluto tributargli l’ultimo saluto, ancora incredule di fronte a una scomparsa tanto inattesa quanto dolorosa. E particolare commozione, nel silenzio totale che avvolgeva il sagrato, hanno destato le vele da wind surf posizionate in parata, assicurate al boma dagli amici velisti, che in un ultimo abbraccio hanno accompagnato nel tragitto a piedi la bara di Zio Richy portata a spalla, verso il cimitero.

L’imprenditore meratese, proprietario della “Diana” storica azienda tessile, leader nella realizzazione di costumi da nuoto per agonismo, è stato ricordato per la sua intraprendenza, la discrezione e la sua Fede. “E’ l’ultima volta che noi tre fratelli siamo qui assieme” ha ricordato Roberto Bechis alla fine della cerimonia “credo che il modo migliore di rivedere e ricordare Riccardo sia proprio nei volti che oggi sono qui. Non eravamo d’accordo su ogni cosa ma c’era un aspetto che ci accomunava e sul quale eravamo unanimi: la Chiesa e l’attaccamento ad essa. Per Riccardo la Chiesa era la sua casa. E il modo più bello di ricordarlo credo che sia quello che ciascuno riprenda il cammino della Chiesa e la compagnia di Dio”.

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Un pensiero è arrivato anche dai frati di Sabbioncello, per voce di Padre Illuminato, che hanno ricordato il legame di affetto con la famiglia Bechis mentre due amici hanno tratteggiato un ritratto dell’imprenditore. “Tu con le parole ci sapevi fare. Oggi siamo impreparati alla tua partenza improvvisa. Apprezzavi la vita con una meraviglia genuina che stupiva tutti. Sapevi cogliere l’attimo e buttarti”. E ancora “Riccardo è stato una persona preziosa e speciale per la nostra associazione (iparassiti.com di windsurf del lago di Garda). Sapeva mettersi al pari di tutti, senza far pesare le differenze sociali, mai sopra le righe. Era come se lo conoscessimo da sempre. Di lui ricorderemo la vicinanza che aveva con Dio. Un Dio cercato con discrezione, accolto con gioia e delicatezza. Anche con noi è stato un esempio di cristianità vissuta nel quotidiano. Di fronte alla tua morte, non restano rabbia e dolore, ma percepiamo amore e serenità”.

All’uscita di chiesa il feretro di Riccardo è stato accolto da un abbraccio silenzio, affettuoso e rassicurante fatto dalle vele di wind surf che per tanti anni hanno accompagnato l’imprenditore meratese in una delle sue passioni, che gli consentiva di cavalcare le onde e dominare il vento. E sentirsi libero, sollevato dal peso del quotidiano, sempre più vicino al suo Dio.

fonte Merateonline

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