Inchieste

L’estate rubata …

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Eccomi di nuovo a fare il punto su come procede questo lockdown; più o meno ogni 20 giorni, mi sono preso la libertà di scrivere quali pensieri mi rimbalzavano in testa. Ripercorrendo i redazionali a ritroso ( dovreste trovarli qui sotto avendo tutti un tag comune ) è evidente come io abbia cambiato atteggiamento, compatibilmente al periodo che stavamo vivendo; ma credo sia abbastanza fisiologico, chi si aspettava che sarebbe durata tanto ? Nei pensieri di oggi, dividerei il tutto in “prima” e “dopo”, prendendo questo fantomatico 4 Maggio, data di parziale ripartenza, come punto fermo.

Premessa ulteriore: parliamo di windsurf, non voglio mancare di rispetto a nessuno, la mia ammirazione per chi ha combattuto e combatte in prima linea è immutata, anzi aumentata; come forte è il cordoglio nei confronti di chi ha perso familiari ed amici. Per quanto riguarda il prima, ho una opinione un pochino controcorrente, vorrei “sminuire” il danno. Mi spiego meglio: io ho tenuto tutto monitorato, e un “windsurfista tipo” come sono io, (cioè residente al centro nord e che da lunedì a venerdì lavora) ad oggi ha perso 2 giornate di windsurf, entrambe con la Bora. Ok, forse avrei inserito in tutto questo un paio di uscite palliative con qualche termico, su qualche lago, ma non si parla di windsurf “vero”; la perdita di uscite degne di nota è, ad oggi, praticamente nulla. Lo dimostra anche il fatto che, a Gennaio e Febbraio, dove non eravamo di certo bloccati in casa, in quei due mesi, come da report sul sito, io sia uscito soltanto due volte.  Quindi bando alle ciance, e non nascondiamoci dietro agli alibi, non abbiamo perso praticamente nulla. Magari, uno di quei due giorni sareste pure andati a pranzo dalla zia o all’Ikea con la fidanzata; la realtà è che non ha fatto e non sta facendo vento. In più è pure già tutto passato, quindi inutile piangere sul latte versato. Diverso è il discorso per chi dedica al windsurf 7 giorni su 7, ma essendo una netta minoranza, io continuo a rivolgermi alla “massa”, quella che lavora e che fa windsurf nel tempo libero.

Onestamente ad oggi mi preoccupa molto di più il dopo, il dopo 4 maggio. Temo fortemente che ci ruberanno questa estate 2020, dove tra l’altro c’è, quasi, già la certezza che non si potranno prendere aerei, per andare all’estero. Non so se vi è capitato di leggere protocolli e regolamenti proposti per fruire delle spiagge italiane; è turismo quello ? E’ sport all’aria aperta ? E’ vita ? Mi dispiace, ma secondo me no. A parte la prima limitazione a non uscire dalla regione, che per uno come me è una specie di condanna, ma mi rallegro molto per gli amici che vivono in regioni più fortunate; anche le raccomandazioni successive sono, dal mio punto vista, assolutamente inapplicabili. O meglio, le applicheranno ma non mi avranno… Se devo essere in una spiaggia, con gli stessi accorgimenti che devo avere dentro un reparto di malattie infettive, me ne resto “libero ma rinchiuso” nel mio giardino. Mi fanno sorridere i surfisti che dicono : “arrivo con la mia macchina, armo la mia vela, vado in mare, che male faccio?” . Forse negli ultimi anni abbiamo surfato in “due Italie” differenti, ma io mi sono sempre scontrato con problemi di parcheggio, di affollamento, in un regime di normalità… figuriamoci dopo 2 mesi di reclusione. TUTTI gli italiani si riverseranno nelle poche località raggiungibili, all’interno della propria regione, tutti mascherinati, ricoperti di lattice e con una botte di Amuchina in macchina. Non è windsurf questo, non è “il mio windsurf”, il mio è fatto di socialità, di birre bevute con gli amici, di momenti passati assieme. I minuti planati erano solo uno degli ingredienti di una giornata di quelle che piacevano a me; non sono mai stato uno che fuggiva da tutto per planare 2 ore e poi scappare; per me il windsurf è sempre stato soprattutto molto altro. Non voglio uscire solo, schivo ed isolato, non voglio uscire perseguitato e vessato. Qualcuno aveva detto: “ho fatto lo sport, perchè era bello stare con gli amici…”, mai come oggi sono d’accordo con quella sacra pellicola.

Ultima precisazione prima di salutarvi: non ce l’ho con chi ha fatto e sta facendo le regole, anzi li ringrazio perchè si stanno trovando a gestire una situazione inedita e complicatissima, e credo ci stiano mettendo tutte le energie possibili. Ce l’ho con il Virus, che è arrivato e mi ha rubato già due mesi, e temo che si prenderà anche la prossima estate …

Lorenzo Windcam

1 Comment

  1. Marco

    26 Aprile 2020 at 14:01

    Da windsurfista appassionato e amatoriale … non posso che essere d’accordo con te. Non bisogna anche secondo me soffermarci solo sui minuti trascorsi in acqua in sitaria, anche secondo me, le cose belle vanno CONDIVISE, altrimenti risultano essere solo fini a se stesse.

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