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TEST QUATRO Power Pro 105 – 20/21

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La bella novità di quest’anno era la nuova collaborazione con City Surf, per realizzare una serie di freetest di materiale Quatro e Goya, i brand che assieme a MFC Hawaii, Nico importa per l’Italia, purtroppo sto cavolo di virus ci aveva bloccato… Avevo appena fatto in tempo a mettere le mani su questo gioiello azzurro, che ci hanno rinchiuso in casa, e per oltre due lunghi mesi vedere questa tavola appoggiata mestamente alle mie, mi riempiva di tristezza. Ma per fortuna ne siamo usciti, e dalla fase due mi sono subito dato da fare, l’ho messa in acqua ad ogni occasione e l’ho fatta provare ad un sacco di gente, troverete qui sotto anche le impressioni di alcuni di loro.

Sulla tavola, dal punto di vista estetico c’è poco da dire, azzecca perfettamente il mio gusto: sobrietà, tecnicità, accessori MFC lussuosi, e un fascino che solo le hawaiane vere riescono ad avere. Mi è stata fornita sia di pinna single, che di assetto trusther, e l’abbiamo provata in entrambe le configurazioni. Lo shape è estremamente sinuoso ed armonico, riuscendo ad avere un lunghezza ridottissima, senza essere “brutta” come le tavole cotan. Apprezzo molto che la tavola venga proposta sia nel 2020 che nel 2021 aumentando di fatto il valore della stessa. Abbiamo messo la tavola in acqua in uno spettro di condizioni abbastanza vario, considerando il periodo, le limitazioni agli spostamenti e la regione in cui vivo: dal lago con acqua piatta, passando a condizioni onshore con vento fino a 25 nodi e onda piccola, e infine mare choppato e vento al limite della planata. Io come ben sapete sono un windsurfista piuttosto pesante, questa è per me la classica tavola centrale di un set ipotetico di 3 tavole, quella con cui ci si diverte di più e si fanno la maggior parte delle uscite. La tavola schizza in planata in maniera davvero rapida, ha una elevata velocità di crociera e nonostante queste due caratteristiche, mantiene una propensione alla surfata sia backside che frontside davvero ottima. Per quanto mi riguarda siamo di fronte alla tipica tavola senza difetti. Consiglio di “rimuovere” il blocco psicologico, e di godersela anche in configurazione single, non bisogna per forza seguire le mode ed essere pieni di pinne sotto la poppa. Secondo me single, vi stupirà.

Paolo B. ( test al lago con vela 5.3 )Plana davvero subito, è molto rigida e reattiva, mi è sembrata leggerissima, così a occhio forse quasi 1 kg in meno del jp che utilizzo abitualmente.
La pinna single, per me è troppo grande,  forse una un pochino più morbida aiuterebbe, ma può essere che io non faccia testo perché da troppi anni uso pinnette molto piccole. Bisognerebbe usarla con un metrino d’onda e vedere come si comporta.

Palì G. ( test al mare, con vela 5.7 mia)Ho provato la tavola in condizioni di vento onshore con raffiche oltre i 22 nodi e condizioni di onda piccola e chopposa. Stavo planando bene con la mia 90 litri wave e vela 4,9 ed il passaggio su una tavola di 15 litri superiore, con una vela di quasi un metro in più (la 5,7 mq di Lorenzo), pensavo sarebbe stato più traumatico e di trovarmi in condizioni di stra-planata senza controllo. Invece con mia grande sopresa la tavola è risultata molto controllabile, reattiva e maneggevole nelle classiche condizioni bump & jump. Planavo veloce alla ricerca di una piccola rampa per staccare qualche salto o provare una surfatina in carving forzato backside, per alzare un pò di spruzzo; il generoso volume nelle sezioni centrali consente, dopo un fluido bottom turn, di ritornare verso il lip delle onde più formate con la vela bugna avanti e tentare un cut back frontside senza perdere velocità.
Un’ottima impressione per una tavola di questo litraggio, che non deve mancare ad un windsurfer del mio peso (78 kg), che naviga prevalentemente in condizioni adriatiche estive, con onda piccola e vento spesso bucato o rafficato: infatti nei piccoli classici buchi del vento da mare, la tavola non perde mai la planata e continua la sua corsa verso la prossima rampa.

Albert P. ( test al mare con 5.2 )Quatro Power 105 ” il grande puffo”. Mi piace l’estetica della tavola: grafica essenziale con colore brillante e dotazioni ottime, pinne straps e pad. Non condivido invece, la scelta di fornire la tavola, con tasselli delle strap posteriori multipli e le scasse delle pinne tutte con vite passante, nonostante si presuma un utilizzo multiplo in quanto “free”, io rimango legato ad un look più wave ( come i miei custom Quatro)
In acqua è molto confortevole, coperta abbastanza piatta, quindi stabile e comunque reattiva nonostante i 64 cm di larghezza ( non avrei mai immaginato fosse così larga, ho letto la misura solo a fine uscita e mi ha stupito ) Onestamente da catalogo io una tavola così larga non l’avrei mai presa in considerazione; forse con l’avvento di questi nuovi shape, dobbiamo un po’ rivedere le certezze che abbiamo accumulato in anni di pratica. Inizio planata e velocità più che buoni, vista la giornata di vento estremamente leggero, posso dire che Lorenzo facendomi usare questa tavola mi ha salvato la giornata, e per questo lo ringrazio. ( ndr ti ringrazio io, visto che dopo mi hai pagato il pranzo in segno di gratitudine 🙂 )

Qui sotto trovate un po’ di foto, ahimè non vedrete Albert poiché è stata una giornata strana, vedrete Paolo al lago e io e Palì che ci alterniamo con la mia vela al mare. Ringrazio gli amici che mi hanno aiutato a realizzare questo test, anche quelli che l’hanno provata e che non sono citati qui, e soprattutto Nico per la possibilità, sperando che sia solo la prima di una lunga serie. Per maggiori info e acquisti cliccate qui

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