Inchieste

“Tutto quello che nessuno vi ha mai detto sul Wingfoil /2 “

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Rieccoci, se avete letto la parte uno ( se non lo avete fatto cliccate qui ), eravamo rimasti che mi ero rivolto al 768.surf ed avevo fatto le prime due lezioni: teoria a secco e tavolone. Viene quindi ora il momento di andare in acqua finalmente con il foil sotto la tavola. A tal proposito la scuola è dotata di tavole foil Reptile Sports, gonfiabili, con piantone corto, molto più facili per poter fare i primi decolli, un altro punto a loro favore. La terza lezione in realtà è stata la più sfortunata delle quattro, il vento era davvero troppo leggero, ma Omar ha preferito mandarmi in acqua comunque, per acquisire gli automatismi dell’alzarmi in piedi, con una tavola più piccola e meno stabile del tavolone scuola, e così è stato. A questo punto mancava una lezione e ancora non mi ero alzato, ce l’avrei fatta ? Il destino ha voluto aiutarmi, e come ultima lezione “ha apparecchiato” una giornata di vento di scirocco piuttosto teso, raffiche abbondantemente sopra i 15 nodi e soprattutto piano d’acqua perfettamente liscio. Con l’ala piena, è tutto decisamente più facile, soprattutto per un windsurfista abituato a sentire il vento; aiuta a scaricare un po’ di peso e ad essere più leggeri sulla tavola. Come mi era stato promesso da Omar, alla quarta lezione ho volato: certo si trattava di piccoli tratti con pochissimo controllo. Qualche metro alla volta, con continui saliscendi e relative rimbalzate sull’acqua. La caduta più classica ed iconica, da windsurfista, è all’indietro: si sente la tavola che accellera e seguendo l’istino ed il movimento che abbiamo fatto miliardi di volte ci si sposta con il peso indietro, peccato che sul foil bisogna fare proprio l’opposto, peso avanti !

Purtroppo è stato l’ultimo giorno della vacanza e da allora non ho più avuto occasione di riprovare, sono fermo all’aver assaggiato cosa vuol dire navigare sul foil, ma sono ben lontano dal dire di aver imparato. Posso comunque trarre qualche conclusione e nel mio piccolo provare a darvi qualche consiglio (se siete principianti assoluti):

Primo consiglio: provarlo, provarlo e basta. Non dare giudizi dall’esterno mossi da preconcetti, a me per primo non fa impazzire guardandolo, ma il mio interesse è aumentato, e molto, proprio provandolo. Credo che un watersport vada provato “sotto i propri piedi” poi giudicato, non c’è nulla di male se una disciplina non ci piace ( ad esempio il SUP a me non piace, e non credo sia un dramma per nessuno). E’ piuttosto antipatico invece quando ci si divide in fazioni “a priori”, senza conoscere realmente.

Secondo consiglio : provarlo in una scuola, con un istruttore. Troppi amici ho visto impiegare mesi per raggiungere quello che, con il giusto materiale ed il giusto istruttore, potete raggiungere in 4 lezioni ( o meno, ci sono scuole che vi garantiscono il decollo alla prima lezione ).

Terzo consiglio: utilizzare le protezioni (casco – muta – impact vest ) e materiale che funziona. Le accozzaglie comprate sul mercatino dell’usato, su wish,  autocostruite, mal assemblate e mal accoppiate lasciatele a chi non ha fretta di progredire. Meglio acquistare uno starter pack, che visto il grande interesse per la disciplina, rivenderete senza problemi appena sarete un po’ più pratici.

Per quanto mi riguarda è tutto, ringrazio ancora una volta Reptile Sports per la collaborazione, e l’appuntamento con il Wingfoil è riprogrammato per la prossima primavera, conto su di lui per “combattere” contro le brezze estive italiane, sempre troppo leggere per il mio amato windsurf.

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