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Test – Patrik Diethelm F-Cross 112

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testo e foto © windcam.it

Come vi avevo annunciato un mesetto fa, grazie alla disponibilità di Francesco di NONSOLOMUTE, importatore per l’Italia della tavole PD – Patrik Diethelm ho ricevuto due tavole da testare: l’F-Cross 112 ed il Campello Wave 93. In questo articolo si parla del più grosso dei due, del wave vi avevo già anticipato le impressioni di un amico, in un “test Part 1” che potete trovare qui, al quale seguirà il mio test personale nelle prossime settimane.

Veniamo all’ F-Cross 112: la tavola è costruita in Sandwich Carbon Kevlar, e mostra il tipico look sobrio ma cattivo, a cui Patrik ci ha abituati. Un oggetto tecnico, per appassionati veri, che non si lasciano influenzare da look o mode, ma che guardano alla sostanza.  Non so se questa fosse veramente l’idea iniziale, ma sono tavole che a me comunicano “tecnicità” , precisione dei dettagli, e accuratezza sia nella progettazione, che nella costruzione. Anche da parte del famoso costruttore Cobra ( credo di poter dire, senza far arrabbiare nessuno, che queste sono, come impressione visiva, le tavole Made in Cobra con la costruzione più accurata che mi sia mai capitato di vedere ). La tavola è lunga 237 cm, larga 67,5 , ha 112 litri ed un peso dichiarato di 6.7 kg; ci è arrivata senza pinna in dotazione, io l’ho equipaggiata con una MFC freewave da 28 cm, che si è abbinata molto bene.

Veniamo alla prova in acqua, ho usato questa tavola in 3 occasioni:  al Lago di Garda, al Pier con vela da 5.3 e acqua piatta , a Noli in Liguria con vento da 4.7 (e oltre) e chop, e in Maremma con onda formata e vela da 5.3 scarica, in alcuni momenti in cui non si riusciva a navigare con tavola wave. Alla luce delle circostanze dette sopra, posso dire che è una gran bella tavola, molto veloce, planante, confortevole in andatura; piuttosto orientata alle condizioni di acqua “calma”, per esempio dei laghi, adatta a tirare lunghi e divertenti bordi. Non siamo di fronte ad un freestylewave vero e proprio, ma a quello che qualche anno fa avremmo chiamato un freeride, una tavola che non disdegna vele di grandi dimensioni ( amche oltre la 6 metri fino a 7/7.5) , che va condotta con il piede di poppa sul bordo magari con la doppia strap posteriore.  Una tavola fatta per divertirsi, fare lunghi bordi, comode boline e adrenalinici laschi e magari qualche ingaggio con gli amici dotati di attrezzatura analoga. In strambata tanto più decisi e aggressivi entrerete, tanto più veloci ne uscirete. La tavola è facile da condurre in curva e permette una percentuale di strambate in planata molto molto alta; questo grazie al volume e alla larghezza nella zona tra straps e poppa. Anche in virata la tavola risulta comoda e facile, anche per un surfista piuttosto pesante come sono io.

Ringrazio ancora Francesco di NONSOLOMUTE per la disponibilità, ci sentiamo presto per il test della tavola Campello Wave 😉

Lorenzo Windcam

 

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