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Test Simmer Blacktip 2017 by Windspirit.it

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Testo e foto Windspirit.it

La Simmer Blacktip 2017

Per il 2017 Simmer presenta la sua gamma totalmente rinnovata sia nella felicissima scelta cromatica che nella disposizione dei pannelli. La blacktip si ripropone, come dalla sua nascita, come la vela wave orientata alla manovra, pensata per uno stile di wave riding moderno.

Primo sguardo a secco

Comparando la vela con il modello 2016, l’outline, come cutout della balumina e taglio in generale, risulta essere pressoché invariato. Anche il tipico sistema di controllo del profilo, costituito dai 2 caratteristici tiranti in kevlar, che partendo in prossimità dell’anello di bugna, incrociano la prima e la seconda stecca sulla tasca d’albero, al fine di conferire alla vela, non solo una minore deformazione nel tempo, ma anche una maggiore durata e mantenimento delle performance, appare il medesimo. Ciò che però si nota, proprio nella zona dell’anello di bugna, è una notevole sfoltitura del numero di pannelli convergenti su di essa, specialmente quelli provenienti dalla parte bassa della vela. Un’altra riduzione piuttosto evidente è avvenuta anche nella zona della balumina, sia alta che bassa. L’inserto in kevlar, che circoscriveva, irrigidendo il perimetro della vela, è sparito. Tale modifica, evidentemente per salvaguardare la rigidezza del profilo della vela, ha indotto il velaio evidentemente ad utilizzare un materiale diverso per la parte bassa della vela che appare, nel nuovo modello 2017, con una tramatura palesemente più fitta.
Infilando l’albero nella tasca si nota un leggero allargamento della stessa lasciando sottintendere un profilo della vela più profondo.
Per il resto la 4 stecche di casa Simmer appare molto compatta nella lunghezza di boma e, come quella dell’anno precedente, studiata nei minimi particolari.
Le zone più soggette ad usura sono state rinforzate e protette: l’anello di bugna appare vincolato da tre elementi disposti a raggio e la tasca d’albero, dotata di un efficace antiscrech, nella parte bassa al suo interno consta di una comoda tasca ove riporre la cima del caricabasso in esubero.
La Black tip viene prodotta in 2 versioni: la BLACK TIP MONO con finestra in Q-Ply da 2 ml e le restanti parti tramate con X-Ply rinforzato e la BLACK TIP HD per prestazioni a prova di reef con tutti i pannelli in X-ply rinforzato ad esclusione della piccola finestra centrale costruita in robusto PVC.

Prova in acqua

Sebbene il precedente modello già fosse molto bilanciato e leggero tra le mani, la nuova black tip appare ulteriormente alleggerita. Le evidenti modifiche alla balumina ed alla tasca d’albero conferiscono alla vela, a mio avviso, non solo un lievissimo surplus di potenza ma nel contempo un maggiore controllo con il vento forte.
La parte alta della vela lavora ancora più efficacemente sotto raffica rendendo la vela ulteriormente stabile e controllabile. Il range di utilizzo di ogni singola vela, con le modifiche apportate, ha avuto un notevole incremento.

Ho avuto modo di usare in anteprima, grazie alla disponibilità del referente Italiano Simmer Stye Claudio Bertagna e di Jean di Impact Surf Shop di Bari, le nuove blacktip per ben 26 giorni consecutivi a Tenerife ad agosto. Nello spot del Cabezo, dove non solo il vento forte è una costante, ma la direzione spesso side/onshore, rende la capacità di gestire efficacemente la vela, una prerogativa imprescindibile specialmente per chi si cimenta nel wave riding. La nuova blacktip è capace di erogare costantemente propulsione durante i turn al fine di acquisire la maggiore velocità possibile. Ma come è possibile ottenere tutta la potenza che serve, in un attimo è possibile neutralizzarla, ed in maniera repentina riuscire a chiudere turns strettissimi e molto precisi.
La vela quest’anno sembra aver ancor più enfatizzato questa prerogativa. Nelle condizioni on shore, quando la surfata per essere efficace, necessita un’esposizione della balumina il più aperta possibile, la blacktip è di sicuro ausilio. Anche se non si è precisi nell’esposizione adeguata della vela la stessa trasferirà sempre alla tavola un’adeguata propulsione per impattare il lip.

A differenza della Icon, che necessita una maggiore precisione per avere quella potenza necessaria, la Blacktip riesce a lavorare anche con un angolo al limite della esposizione. La icon dal suo canto però risulta maggiormente stabile nei salti e sotto raffica.

Simmer quest’anno, senza grossi stravolgimenti, ha sicuramente fatto un grosso passo avanti offrendo a noi appassionati, prodotti davvero eccellenti e ancora più performanti.

Testo e Foto Windspirit.it

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