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TEST AV-BOARDS Free Wave 2020

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Se vi ricordate l’anno scorso più o meno in questo stesso periodo vi avevo proposto il test di un Freewave AV-BOARDS fatto a Talamone ( è stato uno dei 5 articoli più letti dell’intero anno); da allora molte cose sono cambiate, AV-Boards ha annunciato la sua prima collezione di serie, lo avevamo fatto anche qui su windcam.it con una bella intervista ad Aurelio. Ieri ho avuto la possibilità di provare un paio di tavole, in occasione di uno dei tanti test day che stanno organizzando in giro per l’Italia, io li ho incontrati al Lago di Garda, a Malcesine, in una buona domenica di Peler. Piccola premessa sull’importanza di questo tipo di eventi : quando vi ricapita di poter provare una tavola prima di acquistarla ? Addirittura potendo parlare con chi l’ha progettata e pensata ? Credo che questo faccia molto bene al nostro sport, e sia di grande aiuto per poter avere non solo “clienti”, ma windsurfisti informati e consapevoli su cosa è più adatto a loro, e su cosa li farà più divertire in acqua.
Le grafiche delle tavole sono sobrie e piacevoli, mantengono un legame con i custom che Aurelio realizzava nella shaping room di Marina di Grosseto; il livello di rifinitura è al top, con straps di ottima qualità, valvola in goretex che non necessita di essere aperta/chiusa e il peso sembra assolutamente contenuto.
Il vento era bello teso, io ho testato due freewave entrambi di 97 litri, il primo più compatto e dotato del Bat Tail di cui avevamo parlato l’anno scorso; il secondo con un outline più classico e più waveggiante. Se il primo è un “Freewave” il secondo è un “Wavefree”. Entrambe le tavole sono equipaggiate da tre scasse, ma visto che eravamo al Lago le ho utilizzate come Single Fin.
Prima tavola ad essere messa in acqua il Freewave, la vela da 5.3 è piena, a centro lago anche troppo, davanti al park come tipico il vento è più leggero. Un paio di pompate e la tavola schizza in planata, viaggia veloce e alta sul chop, che a tratti è piuttosto arrabbiato. Ultimamente anche con il peler più o meno tutti usiamo sempre la tavola da vento leggero ( nel mio caso 115 lt ) , devo dire che è stato divertentissimo tornare su un volume inferiore, molto più agile e confortevole, perfetto per veloci bordi, piccoli salti e poche e classiche manovre. La tavola mi è piaciuta tantissimo, divertentissima e come ho detto ad Aurelio è stato un vero peccato restituirgliela dopo mezzora di “bordi furiosi”.
La seconda tavola, anch’essa da 97 litri, mostra subito le differenze rispetto al modello precedente: è un pochino più wave ed in un contesto come quello di ieri questa caratteristica la svantaggia un po’. Parte in planata in maniera più fluida, bolina un pochino meno e viaggia un po’ più attaccata all’acqua, forse con una velocità di crociera un pochino inferiore. All’opposto quando si tratta di strambare, “carvare” o comunque di piegare sui bordi riconoscerete un classico comportamento da wave vero e proprio. Se lo spot del test fosse stato “marino” con un metro d’onda, sarebbe stato davvero arduo esprimere una preferenza, ma visto che si trattava di lago a mio umilissimo parere, vince il Bat Tail, o meglio io per me sceglierei quella.
Concludo ringraziando Aurelio per la disponibilità, in questa ed altre occasioni, è stato un piacere ieri chiacchierare con lui: percepire la quantità di passione che anima questo suo progetto, e scoprire quanti punti abbiamo in comune nella visione di questo sport che tanto amiamo. Il mio miglior in bocca al lupo per la loro avventura.

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