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TEST AV-BOARDS NYTRO 113

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Se ci sono volte in cui sono costretto a scusarmi per il tempo che mi serve per realizzare un test, ce ne sono altre in cui tutto fila liscio in maniera quasi incredibile. Ho ricevuto questo Nytro circa 20 giorni fa, e in 3 weekend sono riuscito a metterlo in acqua 3 volte, con 3 vele differenti, potendo così fare un vero “test espresso”. Premesso che ringrazio Aurelio e la crew AV-BOARDS per la fiducia, e per avermi fornito questo Nytro 113 accompagnato da un Dynamo 116, per provare a rispondere all’annoso quesito: “meglio un freewave o un wave grosso? ”

Il Nytro si presenta bello aggressivo, con una grafica, a mio gusto, più riuscita del cugino Dynamo, e una dotazione di accessori di tutto rispetto ( tre pinne carbon, come anche le scasse del resto, tre straps personalizzate AV-BOARDS , pad dotati di bumper super comodi e valvola in goretex, che non necessita di essere aperta/chiusa. L’ho sempre utilizzata in assetto thruster, anche al Lago di Garda con la vela da 5.9, occasione in cui forse una single fin più lunga sarebbe stata più corretta.

Dicevamo 3 uscite: una con vela 5.9 mq freeride in acqua piatta a Torbole, e due a Vada, una con vela wave 5.0 mq e una con 5.3, sempre wave. Una varietà di condizioni più che sufficiente a farsi un’idea ben precisa sulla tavola. Tra l’altro l’ho fatta provare anche a diversi amici ( alcuni li vedete anche nelle foto ) raccogliendo i loro pareri al rientro a terra. Chi “si loda si imbroda”, ma permettetemi di dire: “un test davvero ben fatto”. Una gran bella tavola, libera, veloce e soprattutto giocosa, fatta e pensata per divertirsi. Non si tratta del tipico freeride al quale hanno aggiunto la scritta “wave” per renderlo più cool, il Nytro trova la sua collocazione più naturale proprio quando un po’ di onda c’è davvero, anche se il vento è onshore, ma si vuole comunque tracciare qualche curva qui e là. L’assetto è comodo e perfetto, il set di pinne svolge egregiamente il suo compito senza mai accennare uno spinout, anche con la vela più grande, cercando di stringere la bolina sporgendosi fuori, e tenendo il rig per la cima. Pareri più che positivi li ho raccolti anche dagli amici che lo hanno provato: Nicola al Lago, Paolo a Vada e soprattutto da Alessandro, sempre a Vada, che ci ha fatto alcune surfate frontside, in un momento dove il vento era pure particolarmente leggero, meravigliandosi di come una tavola con così tanto volume, si lasciasse guidare in modo docile e fluida.

Insomma una tavola stra-consigliata per chi ha come primo obbiettivo divertirsi in mare, in condizioni sporche e tipicamente nostrane. Considerando che questo 113 è la misura più grande, quindi probabilmente la più complessa da realizzare, credo che i tre litraggi più piccoli possano rappresentare una scelta vincente per buona parte dei windsurfisti, anche in alternativa al wave vero e proprio. Lo classificherei come una tavola Freewave decisamente orientata al Wave, un asso nella manica per condizioni onshore. Ci risentiremo, spero presto, dopo che avrò provato il Dynamo per fare un po’ di confronti…

Per maggiori info vi invito a visitare il sito ufficiale AV Boards cliccando qui 

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