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TEST EZZY PANTHER ELITE 2013

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foto e testo Windspirit.it

Chi è abituato alla qualità dei materiali ed alla meticolosità con cui vengono cuciti certamente si compiacerà srotolando questa Ezzy 4 stecche che, se non per la stecca in meno, rispecchia in toto quanto già realizzato per la panther 3 limited sintetizzando nel migliore dei modi il consolidato binomio “robustezza – leggerezza”. Nel binomio citato no ho fatto menzione alla perfezione del profilo in quanto questa è una prerogativa pleonastica per i puristi possessori Ezzy.
Prima di infilare l’albero nella tasca d’albero fa sempre piacere vedere il talloncino di controllo di qualità, la fettuccia aggiuntiva di protezione sulla base d’albero e venire in possesso del portachiavi miniatura della vela.
La chiave tendistecche è stata spostata, in posizione più riparata, all’interno della protezione della base della tasca d’albero.
Una volta infilato l’albero ed impostata la misura della prolunga, come da specifiche stampate sulla vela, basta cazzare fino a far combaciare il riferimento indicato sulla vela con la base dell’albero al fine di avere la giusta tensione di caricabasso quindi regolare la bugna in relazione alla tensione attribuita al caricabasso (vento medio, leggero o forte) mediante le tre cime colorate brevettate da Dave Ezzy, ed il gioco è fatto.
Il buon Dave, prima di commercializzare le vele, le mette in tensione mediante un misuratore elettronico, e posiziona il corretto riferimento che ci consentirà di cazzare alla perfezione il caricabasso della nostra vela.
E’ bene chiarire che tale misurazione viene fatta in fabbrica con gli alberi Ezzy pertanto il riferimento indicato sulle vele è “sacro” con questi alberi.
Per chi non ha intenzione di acquistare gli alberi Ezzy, Dave Ezzy ha trovato due soluzioni “riparatorie” che vengono spiegate nelle istruzioni allegate alla vela: la prima è quella di cazzare la vela fin quando le pieghe in penna non spariscono (quello è il punto di tensione media) poi basta mollare o cazzare di un solo cm e si avrà una vela per il vento più leggero o più sostenuto; la seconda, maggiormente rispettosa della tradizione Ezzy, vede stampata sulla fettuccia di chiusura, posizionata vicino al caricabasso, una scala graduata in centimetri che consente di misurare comodamente la distanza dall’albero alla base della carrucola. Per ogni vela è possibile spostare autonomamente il riferimento impostato dalla fabbrica in relazione all’albero che si utilizza personalizzando e ricordando in tal modo la configurazione ottenuta.

Io ho armato le vele con gli alberi Powerex 85% utilizzando una prolunga Streamlined 30 in carbonio e tutto ha funzionato alla meraviglia come con gli alberi Ezzy. Per la verità prima di armare le vele ho avuto la premura di misurare tutti i top e le basi Powerex per confrontarli con le misure indicate da Ezzy che fanno ovviamente riferimento ai suoi alberi constatando, con mia gioia, la perfetta corrispondenza tra i due marchi per ciò che concerne le lunghezze. Alla luce di ciò ho proceduto ad armare le vele in configurazione alberi mista (per la 4,7 ad esempio base 370, top 400) come consigliato da Ezzy e devo ammettere che il risultato finale, anche in relazione alla curvatura, è risultato eccellente.
Armata la vela quello che salta all’occhio, rispetto ad altri brand, è la maggiore distanza tra le due stecche prossime al boma. Questa caratteristica differenzia la 4 stecche di Ezzy dalle altre in commercio difatti il suo creatore spiega che tale soluzione è nata dopo innumerevoli e fallimentari configurazioni che vedevano, come accade per altri brand, le vele accorciarsi d’albero ed allargarsi di balumina (roach) con il risultato di essere poco controllabili in sovrainvelatura e tirare troppo sulla mano posteriore. Non volendo rinunciare, ovviamente, alla proverbiale stabilità a cui sono abituati i riders che utilizzano Ezzy, il suo creatore si è messo al lavoro partendo da un profilo più simile alle vele 5 stecche risolvendo man mano tutti i problemi connessi alla sottrazione di una stecca quali l’irrigidimento ed il twist fino ad arrivare a rendere il più semplice possibile il corretto set-up della propria vela, operazione che ogni rider dovrebbe eseguire prima di entrare in acqua. In definitiva Dave Ezzy è riuscito ad ottenere una vela 4 stecche potente, leggera con un controllo assoluto e facilissima da armare.

Per gli alberi POWEREX ed il boma ringrazio DNA DISTRIBUTION per il supporto.


LA PROVA IN ACQUA – spot: Gallipoli (LE)

La sensazione percepita sin dai primi bordi, oltre alla stabilità in linea con la tradizione Ezzy Sails,ed alla maggiore leggerezza rispetto alla Panther 3, è la notevole versatilità. Ciò che maggiormente mi ha meravigliato e piacevolmente sorpreso, visto che difficilmente avrei rinunciato a tale prerogativa, è il comportamento in sovrainvelatura e la capacità di assecondare le raffiche forti. Riguardo alla potenza, caratteristica attribuita a tutte le 4 stecche, non credo sia una peculiarità che la differenzia di molto dalla sorella a 5 stecche, ma ciò di cui sono convinto è la maggiore propensione ed adattabilità al vento forte nonostante la stecca in meno.
In surfata il comportamento della vela è assolutamente impeccabile. Basta allargare le mani sul boma e chiudere la vela che la tavola non viene minimamente disturbata anche dalle raffiche più improbabili per poi restituire la potenza, una volta riaperta la vela, gradualmente, senza strattoni, sempre in pieno controllo.
E’ imbarazzante constatare la perfezione del profilo e la reazione dello stesso anche nelle situazioni più critiche. La vela funziona sempre con un erogazione fluida e graduale alleviando il lavoro del rider. In effetti con le Ezzy tra le mani le mie session durano sempre di più e le mie braccia non risentono mai eccessivo affaticamento.
Una vela che a parer mio segna una svolta importante nel campo dell’innovazione per le vele da windsurf, lontana dagli schemi e dalle dinamiche commerciali cui sono legati i maggiori brand ma vicina ai rider più esigenti che pretendono funzionalità, qualità è durevolezza.
Complimenti a EZZY SAILS e WHITE REEF DISTRIBUTION per la disponibilità. .

Paolo De Angelis – Windspirit Team

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