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TEST Flight Sails Zorro ( e visita al loft… )

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Qui su windcam.it i test che facciamo non sono molti, però mi piace che siano fatti bene. Questa volta mi sono superato, ed alla prova in acqua abbiniamo una visita al loft dove queste vele vengono ideate. Flight Sails sono vele “local” di Tenerife, se frequentate l’isola sarete abituati a vederne parecchie in acqua, Dany Bruch è sicuramente l’atleta di punta, ma vengono utilizzate anche da Dario Ojeda ( di Gran Canaria ), Bart David ( conosciutissimo e fortissimo local del Cabezo ) e diversi young guns sempre pronti a disintegrare onde di fronte al bunker. Iniziamo con il dire che tutto questo è stato possibile grazie alla disponibilità di Claudio Cazzara, di Reglass, che produce i loro alberi; durante il periodo in cui anche noi eravamo a El Medano, aveva un appuntamento con Josè nel loro loft a La Chafira, e ci ha invitato ad accompagnarlo.

La cosa che più mi è piaciuta è la passione che si respirava nell’aria, questi ragazzi credono nel loro prodotto, seguono idee e logiche ( sia tecniche che di marketing) completamente differenti dagli altri, portando avanti una loro filosofia. La vela è diversa da come siamo abituati, le stecche non toccano l’albero, il profilo è esattamente simmetrico, anche grazie al grande studio che hanno fatto sulle stecche, che sono rastremate e non tubolari. Questo si traduce in una vela estremamente comoda e confortevole, con una spinta decisa e progressiva, che non strattona mai, che ruota dolcemente, che non vi affatica e vi permette di stare in acqua più a lungo. C’è una attenzione maniacale ai dettagli, c’è abbondanza di rinforzi nei punti di maggior stress ed usura; a tal proposito ci hanno raccontato che aver un partner come TWS, con l’utilizzo massivo che fanno dei materiali, è per loro un banco prova eccezionale.

La Zorro è una vela in continua evoluzione, non esiste come per gli altri brand “la 2019 , la 2018, ecc ecc ” , la Zorro viene continuamente messa a punto e migliorata, come fosse un software che ha versioni 2.1 / 2.2, ecc, le migliorie vengono fatte solo quando necessarie e non per rendere la vela “vecchia” e invogliarvi a cambiare, come invece fanno  la maggior parte delle altre velerie. Dopo questa interessante chiacchierata, che vi ho brevemente sintetizzato, è giunto il momento di andare in acqua.

Ci siamo alternati in mare al Cabezo io e Walter, due surfisti dalla fisicità opposta ( 20 kg di differenza abbondanti ), con due tavole estremamente diverse, un Quad 76 lt ed un Trusther 102 ; la vela era una Zorro 5.2. La sensazione di comodità e morbidezza è la prima che si nota, come abbiamo detto sopra, la vela segue altre logiche di progettazione rispetto a quelle che utilizzavo ogni giorno, io temevo fosse qlcs di estremamente diverso, mentre invece devo dire che il tutto si traduce in grande comodità e facilità. La vela tira, e manda in planata anche un peso massimo come me in brevissimo tempo, in fase di pompaggio è molto efficace ed è una situazione dove  questo profilo particolare si sente maggiormente. La vela ha molto “lift” e se siete dei saltatori vi aiuterà ad andare belli alti, all’inseguimento dei doppi loop di Dany Bruch. Nel bordo a rientrare la vela scompare letteralmente nelle mani e vi permette di surfare con grande facilità ed efficacia, di concentrarvi sulla tavola e provare a metterla nelle sezioni più critiche dell’onda. Ovviamente l’insieme albero/vela funziona perfettamente, ammetto che su questo non avevo dubbi; conosco Claudio e come vengono prodotti gli alberi a Minerbio (BO) da un sacco di anni e ci avrei messo la mano sul fuoco anche prima del test.

Insomma: la Zorro è promossa a pieni voti, una vera alternativa alle vele più commerciali che si trovano in giro, è perfetta sia per waverider esigentissimi, sia per chi la vuole utilizzare per del sano freeride con vento forte; non per niente abbiamo notato che le Zorro sono tra le vele più gettonate dai turisti che noleggiano da TWS, e questo già dice tutto.

Ringrazio Claudio, Josè, Bjorn e Bart per la disponibilità, sotto la gallery trovate le spiegazioni di Dany Bruch per quanto riguarda il trim della vela. Per ulteriori info flightsails.com

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