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TEST Tabou Pocket Wave 93lt 2013

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Testo e foto © Windspirit.it
Misure 233 x 61 – 93 lt. – 7,1 Kg

Range Vele (4.2~6.4)

Costruzione: Flex Light Carbon Kevlar Construction

Pinne: Zinger – Anteriori 2 x 11 Slot Box – Posteriore 1 × 18 – Us Box

Giunto al secondo anno consecutivo con i Tabou Da Curve Quadster quest’anno, per i termici e le giornate ultramosce invernali, avevo deciso di estendere il mio quiver con un superversatile Tabou 3S 96, risultato perfettamente confacente alle mie esigenze. Tale scelta faceva di me un rider felice ed appagato pronto ad affrontare qualsiasi condizione di vento e onda sempre con il materiale idoneo. Purtroppo l’apparente quiete raggiunta veniva inesorabilmente interrotta dal mio amico Vladimiro Manzo, alias “il conte Vladi di Windspirit” da poco entrato nella famiglia Tabou con un fiammante Da Curve Quadster 79 che entusiasta della sua nuova tavola mi stuzzicava a cedergli il mio 3S 96 spronandomi a prendere un Pocket grande così da non perdere l’occasione di poter provare e verificare quanto di buono leggevamo di questa tavola sulle riviste internazionali.
Ecco che la smania di provare una tavola nuova e la possibilità di accontentare nel contempo un amico, mi hanno indotto ad ordinare il nuovo Tabou pocket 2013 93, litraggio che da uno sguardo rapido poteva tranquillamente sostituire il 3S. Come caratteristiche generali il Pocket, rispetto al cugino 3S dichiara solo 3 litri in meno ma a parità di larghezza ha dalla sua ben 6 cm. di minor lunghezza ( 239-61 il 3S contro 233-61 del pocket), che tradotti come comportamento in acqua vogliono dire galleggiabilità analoga e maggiore manovrabilità. Se poi aggiungiamo che il 3s è una tavola tuttofare mentre il pocket è una tavola wave pura la considerazione abbastanza scontata è che quest’ultima può essere sfruttata meglio tra le onde in quelle giornate scarse di vento pagando forse leggermente dazio in acqua piatta con i termici….echissenefrega!
Il pocket wave ha il vantaggio di poter essere usato sia come single fin che come tri fin quindi perfetto per assecondare bene sia le onde che come ripiego anche l’acqua piatta.
Nota dolente da registrare: a differenza del da curve la tavola non è dotata nè della pinna centrale di idonea misura per la configurazione single fin nè dei copri scasse laterali.In casa Tabou dicono che la maggiore reperibilità sul mercato o tra i rider di pinne intorno alla 22-23 US li avrebbe indotti ad equipaggiare la tavola con la sola pinna US da 18 meno diffusa e più difficilmente reperibile…spiegazione alquanto opinabile.
Il problema delle scasse è sorvolabile sia per chi come me da possessore di da curve dispone dei medesimi copriscasse sia per chi volesse acquistarli; on-line ho trovato negozi che ne vendono in carbonio a prezzi molto contenuti.

Primo sguardo

La tavola, distogliendo la vista dalla bellissima grafica policroma e tridimensionale incorniciata dai rails integralmente neri, nonostante il volume e la larghezza generosa appare molto compatta. La linea scoop rocker, ma nel complesso tutto lo shape con il doppio concavo e la leggera V sotto la poppa “swallow tail”, appare invariata rispetto a quello dello scorso anno a dimostrazione che quando un prodotto funziona bene lo si cambia solo quando realmente si apportano delle concrete migliorie.
La dotazione è in perfetto stile Tabou con i soliti e comodissimi pads, le funzionali strap e le ottime pinne zinger.
Il Pocket Wave nasce per un uso wave orientato alla polivalenza in quelle condizioni, tipicamente Italiane, dove c’è bisogno di un prodotto che generi energia passiva e brillantenzza anche quando il mare presenta quelle tipiche situazioni rognose: onde irregolari e senza potenza, molta corrente, vento on shore ed incostante.
Fabien Vollenweider definisce il Pocket come quella tavola adatta a tutte quelle condizioni che offre madre natura e che non definiamo ideali. Dalle session in grandi onde con vento onshore, al freestyle con vento forte il Pocket è capace di esprimere il suo massimo potenziale, basti pensare che Ross Williams, campione mondiale 2012 di Formula, ha usato il Pocket di serie 85 litri nella tappa Wave PWA di Sylt piazzandosi al 5° posto battendo fortissimi waver.

In acqua

Non poteva capitarmi occasione migliore per provare il nuovo Pocket di un’uscita sulla litoranea Salernitana al Bagno38 di Marina di Eboli con un leggero ostro-libeccio di circa 16 nodi ed un metro e più d’onda.
Il vento in questione arriva dal side-on all’on-shore. Il fondale irregolare e la conseguente corrente generando spesso turbolenze e situazioni di disturbo impongono l’utilizzo di tavole con maggior volume anche a causa del vento non sempre sostenuto.
Io in abbinamento al Pocket 93 ho optato per la nuova Ezzy Elite 5,3, misura ideale per questa tavola.
Appena messo in acqua in configurazione tri fin,con le pinne laterali al centro scassa e la posteriore leggermente arretrata rispetto al centro- data l’esigua lunghezza, il Pocket dimostra di planare davvero rapidamente.
La velocità raggiunta e senza dubbio tra le più elevate della categoria; la tavola in planata continua inesorabilmente ad accelerare mantenendo un buon grip ed un confort non ai livelli del 3s ma comunque accettabile.
In surfata nonostante le condizioni non fossero ideali per il wave riding il pocket mi ha consentito di prendere qualche onda facendo di me un rider felice.
La caratteristica che ho notato nell’impostazione del bottom turn è la possibilità di usare agevolmente ed indifferentemente sia il piede anteriore che il posteriore ottenendo dalla tavola due comportamenti diversi. Spingendo sul collo del piede anteriore la tavola procede velocemente senza incidere particolarmente mentre facendo leva sul piede posteriore e lasciando libero l’anteriore di scavalcare le schiume ed il top dell’onda la tavola gira molto stretta e verticale rendendo tutto molto avvincente. Credo sia opportuno adattare il proprio stile di surfata a backfoot per sfruttare questa prerogativa ed ottenere il massimo da questo shape per divertirsi il più possibile.
Nei salti la grande accelerazione ovviamente favorisce lo sfruttamento di ogni rampa.

Conclusioni

Una tavola molto accessibile e divertentissima. Molto sfruttabile nei nostri mari quando le condizioni farebbero passare la voglia di uscire con materiali più “estremi”.
E’ bene ribadire che le mie sono considerazioni di un utente “normale” che pratica questo sport nel tempo libero con passione quindi senza alcuna velleità.

Grazie come sempre a WHITE REEF DISTRIBUTION per la disponibilità.

Paolo De Angelis
windspirit staff

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