Inchieste

Visita a 99novenove … reloaded

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Testo windcam-windsurfmag , foto Claudio Cazzara . Chi ci segue con costanza ricorderà che siamo già stati un paio di volte dagli amici di Novenoveboards subito dopo la partenza della loro attività, essendo che Novenove è rientrata nel 2013, alla grandissima, fra i partner del sito , siamo tornati a fare 4 chiacchere con Cesare Cantagalli e Gianni Valdambrini presso la loro Factory di Prato.

WM-Ciao Cesare , ciao Gianni allora come vanno le cose ? metto subito le mani avanti, tutti parlano di crisi , tutti parlano di momento durissimo, VI PREGO datemi qlc input positivo…
CESARE  Indubbiamente non possiamo negare che il nostro progetto stia incontrando ostacoli legati alla situazione di crisi globale. Politiche commerciali in continua evoluzione per adattarsi alle circostanze di un grande cambiamento rispetto agli standard di distribuzione che via via stanno scomparendo, trasformandosi in distribuzione diretta o vendita online. Costi aziendali elevatissimi a mantenimento di una produzione “Proudly made in Tuscany”, ma questo è  un progetto in cui crediamo fortemente e che appartiene alla nostra vita. Knowhow, idee, stile e tecnologia innovativa, fanno parte del nostro bagaglio di esperienza supportati da una enorme energia … ” la passione che abbiamo per questi sport “.  Dunque… andiamo avanti a tutta forza!
WM-Quando eravamo venuti qui la scorsa volta eravate poco piu’ di una startup , adesso guardando il vostro sito e le rastrelliere qui attorno a noi, vedo una solida linea di tavole “multisports” : windsurf , sup e surf da onda , e anche una linea di abbigliamento che segue il vostro “fashion-style”:
CESARE Il nostro passato appartiene al mondo del Windsurf, ma riteniamo fondamentale allargare gli orizzonti alle discipline in crescita come il Surf e il Sup che comunque appartengono alla nostra filosofia di vita. Io stesso pratico da sempre il surf e ultimamente anche il SUP. Per noi è  tutto racchiuso nel nostro slogan  “SALT WATER ELEMENTS“.

WM- Parlando nello specifico del “nostro” settore , windsurf , la vostra gamma si è allargata parecchio anche al suo interno, vedo oltre a wave per tutti i gusti, tavole freewave, freestyle , freeride e addirittura tavole slalom e beginner :
CESARE  Abbiamo dedicato molto tempo allo sviluppo di un programma più ampio che comprendesse anche il prodotto entry-level. Crediamo fortemente nella forza di comunicazione del brand attraverso le scuole. Un passo che vuole mantenere un’immagine legata ad un prodotto non da “prezzo”, ma di qualità che preservi la massima cura nel dettaglio e nell’estetica. Per questi modelli ci siamo rivolti alla produzione in Cobra, al fine di riuscire a garantire la produttività nei volumi richiesti.

 WM- Continuando a “penetrare” all’interno della vostra gamma , arriviamo alla gamma wave forse il vostro vero “core” , durante l’ultima visita eravamo agli inizi della rivoluzione multifins , si erano già visti tanti twinzer un po’ di tutte le marche , voi proponevate “coraggiosamente”  i vostri trusther , mentre quasi nessuno lo faceva ; e avevamo accennato qlc parola sui Quad ma sembrava un setup lontano anni luce… Tanta acqua è passata sotto i ponti, e sotto le carene; mi pare di capire che ad oggi forse il Quad sia la tipologia piu’ diffusa è quasi diventato un classic, il thruster è paradossalmente la “novità ” 2013 per molti costruttori , poi ci sono  i 5 scasse , per permettere una personalizzazione totale scegliendo l’assetto in base a gusti-livello-spot (anche se rumors da Maui ci dicono che alcuni rider stanno usando BIGBOARDS con assetto QUAD con in aggiunta una piccola pinna centrale, ma credo sia un discorso per  pochi andare con 5 pinne ) ; rimane il twinzer per  gli amanti del genere e pare ritornare il single.
 Gianni mi rifaresti il punto della situazione dopo 3 anni ?
_ tavola 5 scasse per chi:
_ tavola quad per chi:
_ tavola trusther per chi:
_ tavola twinzer per chi:
_ tavola single per chi:
GIANNI innanzitutto dobbiamo fare una considerazione. Quando parliamo di tavole wave entriamo in un mondo dove si giudicano i prodotti a seconda delle sensazioni che ci danno in acqua. Diciamo che il giudizio su di una tavola wave e’ molto soggettivo, ed e’ per questo che le aziende propongono cosi’ tanti modelli con differenti set up di pinne.
In generale direi che il Quad e’ la tavola che fornisce il maggior controllo in generale. Il twin fin per chi vuole una estrema maneggevolezza e velocita’ elevata, ma attenzione al controllo.
il Single fin e’ un evergreen con i suoi pregi e i suoi difetti. Grande velocita’ di punta, grande potenza, curve ampie e veloci , ma richiede grande controllo, precisione e forza.
il Thruster e’ oggi dopo tanti anni ritornato alla ribalta ma e’ sempre fonte di discussione. O lo ami o lo odi. Personalmente lo ritengo la tavola piu’ interessante. Ho sempre avuto un thruster nella mia collezione, e lo ritengo una tavola molto versatile soprattutto nelle nostre condizioni.
Le tavole con 5 scasse sono tendenzialmente dei compromessi per chi vive nel dubbio di quale sia la tavola migliore e in quale condizione. Abbiamo anche noi quest’anno la nostra tavola con 5 scasse, il Chamaleon, che strizza l’occhio a chi vuole un prodotto all round, da usare in tutte le condizioni, al quale abbiamo affiancato adesso la versione solamente thruster chiamata team edition, piu radicale e che riproporremo anche per il 2014.

WM-Un discorso particolare ti chiedo sul COMP L , tavola che possiedo orgogliosamente, come wave grosso , in abbinamento ad un piu’ piccolo QUAD sempre vostro , spiegami perchè¨ mi sembra che sia l’uovo di colombo per le nostre condizioni europee:
GIANNI . Il wave comp rappresenta la soluzione ideale per i riders piu’ pesanti che pero’ non vogliono rinunciare alla maneggevolezza della tavola wave , senza essere obbligati ad usare tavole freestylewave che di base hanno rockerline piu’ veloci ma meno sciolti.

WM-Parliamo un attimo di costruzioni per i piu’ tecnici , la vosta gamma wave è ancora 100% Made in Italy , quali vantaggi da? Cosa c’è di diverso fra una vostra tavola e una  made in “qlcpaesedelmondo” di serie ?
GIANNI i prodotti fatti in Italia sono superiori solo se dietro ci sono persone del settore che ci lavorano sopra. I ragazzi della factory sono quasi tutti praticanti dello sport, e sono consapevoli dell’utilizzo a cui sono destinati certi prodotti. Questo e’ fondamentale per arrivare ad uno standard qualitativo che possa competere con i prodotti asiatici. In generale il prodotto e’ piu’ curato nei dettagli costruttivi. La dove in Asia si supplisce per ovviare ai limiti tecnologici che una produzione come quella in stampo puo’ avere con l’utilizzo di stucchi o filler riempitivi, nella nostra factory siamo sempre alla ricerca della soluzione strutturalmente piu’ leggera e robusta.
Naturalmente c’e’ anche il rovescio della medaglia. Mediamente la mano d’opera europea incide 5 volte tanto rispetto alla media di quella asiatica sui prodotti come le tavole da windsurf, facendo lievitare i costi della produzione, e i prezzi finali delle tavole.
Sara’ inevitabile anche per noi arrivare ad un punto in cui avremo due collezioni di tavole, una prodotta fuori e una fatta in Italia, la prima con un target di mercato, la seconda con un target super alto , con tavole destinate ai teamriders e chi e’ alla ricerca della tavola da usare a Hookipa.

WM- Domanda trabocchetto sul SUP , lo avete “dovuto” fare o credete in questa disciplina magari come alternativa in assenza di vento ?
CESARE Il SUP e’ un “must”… la tavola che tutti noi dobbiamo avere per permetterci di rimanere attivi e progressivi sia fisicamente che nel contatto con il mare. Passeggiata in crusing o surf in scaduta, aggiunge al nostro spirito quella vitalità di evadere dalla routine senza limitarci al “solo vento”. Il SUP non ha confini è adatto per tutti e molto facile. Ottimo elemento di allenamento e fitness, molto più agibile sulle onde del classico surf per chi “ad una certa età ” vuole mettersi in gioco se aveva rinunciato al surf. La tavola ideale anche per surfisti incalliti che nelle giornate “insurfabili” si divertono a giocare con le ultime onde rimaste dalla scaduta. E molti altri vantaggi…

WM- Domanda anche sui Surf da Onda, è un mercato diverso quello , oltre che in continua crescita al contrario del nostro povero windsurf , siete riusciti a inserirvi in questo mondo particolare ? Non conosco tantissimo il settore, ma vedo i surfisti molto meno interessati al materiale che utilizzano rispetto a noi…
CESARE  Il SURF è  la base di tutto. Tutto nasce dalla sensazione di scivolare sull’acqua con una tavola sotto i piedi. A differenza dei suoi “surrogati” come il Windsurf/Kite/Snowboard/SUP, dove “partiamo già in piedi”, spindi dal vento o da una pagaia o dalla pendenza della montagna, il SURF richiede tantissimo tempo per progredire. Provate a pensare alla differenza di tempo passato in piedi sulla tavola da Surf rispetto a tutti gli altri sport… è  abissale se pensiamo che un’onda di 10 secondi sia considerata una delle migliori 20 al mondo…! Il Surf ha una cultura propria che gli appartiene, legata alla natura, alla spiaggia, all’oceano, alla sfida…dove la tecnologia a favore della performance vengono messe in secondo piano.Discipline moderne come lo shortboard e discipline Classiche come il longboard, ad entrambe viene attribuito uno sviluppo progressivo, ma tra i migliori shapes di oggi troviamo ancora gli stessi degli anni 70! Tutto si basa sulla semplicità e mini malità delle cose. One man – One board!

WM- Volete dire qualcosa che non vi ho chiesto ? Grazie dell’ospitalità e del tempo che ci avete dedicato
Ringraziamo voi per la visita e speriamo di potervi ospitare presto per rinnovare l’intervista con nuove novità attualmente in cantiere che sono in corso d’opera come lo Slalom e l’ampliamento della gamma “made OVERSEAS”.                  CESARE e GIANNI

foto Claudio Cazzara , gallery completa in basso

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